Arcore, Prospettiva Civica tuona: “Dopo il caso Brianza Pride, la maggioranza deve andarsene”

Dura reazione della lista di minoranza dopo il patrocinio dato e poi negato dal Comune a Brianza Pride.

Tra le voci sollevate dallo scandalo” patrocinio al Brianza Pride c’è anche quella di Prospettiva Civica, che a mezzo di un comunicato stampa divulgato il 13 settembre a seguito del Consiglio Comunale ha tenuto a chiarire la propria posizione: “In merito alla vicenda dell’adesione all’evento Brianza Pride che ha visto l’amministrazione del nostro Comune prima partecipare e poi recedere, Prospettiva Civica si sente in dovere di manifestare il proprio sgomento e disappunto per quanto accaduto – ha dichiarato la lista civica di centrosinistra – quello che più ci ha scossi è stato l’uso dell’ufficialità di un documento amministrativo al fine di aggredire gli organizzatori della manifestazione con termini ed epiteti che un’istituzione non si può permettere. È del tutto illogico e arrogante, a fronte di una prima dichiarazione circa un presunto disservizio comunale (come riportato dal Sindaco sulle testate giornalistiche), che le colpe ricadano, successivamente e senza apparenti ragioni, sul comitato organizzativo dell’evento, accusato di fare “della menzogna uno stile di vita per un quarto d’ora di pubblicità in più“.

Arcore, Prospettiva Civica e lo sgomento per la vicenda

Quello che ha lasciato più di tutto sgomenti, i membri della lista d’opposizione sarebbero i toni con i quali la maggioranza si sarebbe espressa a nome dell’intera città: “Esiste un codice non scritto che consiglia un linguaggio più pacato ed elegante per esprimersi, ma a quanto pare non è patrimonio di questa maggioranza – continua Prospettiva Civica – forse dimenticando che lo fanno a nome della città, con lo stemma del comune che rappresenta tutti i cittadini. Questo genere di comunicati, se necessitano proprio di essere pubblicati, che vengano quantomeno a nome dei partiti. Confidiamo che le attuali difficoltà in seno alla maggioranza sbocchino in un naturale scioglimento, quanto mai utile alla comunità, vista e verificata l’inadeguatezza dimostrata finora nell’amministrare.