Arcore: ciclista investita in viale Monte Rosa, grave una donna di 72 anni

Ancora un incidente lungo viale Monte Rosa, ad Arcore: una donna di 72 anni in bici è stata travolta da un mezzo pesante. Portata in elisoccorso a Niguarda.
Elisoccorso
Elisoccorso

Ancora un incidente lungo viale Monte Rosa, ad Arcore. Nella mattina del 21 maggio, intorno alle 10.30, una donna di 72 anni in sella alla sua bici è stata travolta da un mezzo pesante lungo la provinciale all’altezza dell’incrocio con via San Martino.

Le condizioni della ciclista sono parse subito gravi, tanto che sul posto oltre all’ambulanza e all’automedica è atterrato anche l’elisoccorso che l’ha trasportata in codice rosso all’ospedale Niguarda di Milano. Sul luogo dell’incidente gli agenti della polizia locale di Arcore per verifiche e accertamenti.

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Un punto, quello tra viale Monte Rosa e via San Martino, che nel 2021 è stato teatro dell’incidente costato la vita a Francesca Fumagalli, giovane mamma di 31 anni originaria di Casatenovo. La donna viaggiava sulla moto condotta dal marito quando il mezzo si era scontrato con un’auto guidata da un ventinovenne lissonese.

Un tratto di strada dove spesso auto e moto viaggiano a velocità sostenuta, nonostante un attraversamento pedonale protetto all’altezza di via San Martino e altri due presenti in prossimità della rotatoria recentemente realizzata scendendo dal cavalcavia in direzione Lesmo. Molte le segnalazioni da parte dei residenti e anche dell’associazione 2Nove9, che proprio nei giorni scorsi aveva scritto all’amministrazione comunale per denunciare, a quattro anni di distanza da quello schianto mortale, l’assenza di interventi per mettere in sicurezza la strada.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.