Cinque studi di architettura chef per una sera. È la formula di Archichef Night messa a punto da Towant, il brand fiorentino dedicato all’organizzazione di iniziative per parlare di architettura e design in modo non convenzionale.
Archichef Night a Monza: la connection Brianza-Sicilia
Martedì la serata di architetti-chef è arrivata a Monza, al ristorante Mamie di via Boito. Cinque studi in gara e tra i tavoli altri colleghi, addetti ai lavori e giornalisti a giudicare le loro creazioni.
La serata si è aperta con “Arancina monzese”, il piatto concepito dallo studio di Chantal Forzatti di Monza. In cucina Chantal Forzatti con Irene Lucca, ma del team fanno parte anche Anna Marazzi e Marta Messina che lavora nello studio siciliano: «Abbiamo raccontato la doppia anima del nostro studio – dicono – tra Monza e la Sicilia. Quindi micro arancine, ma di risotto secondo la ricetta monzese». Lo studio ha all’attivo diverse ristrutturazioni di interni e il polidiagnostico Moma di Lissone.
Archichef Night a Monza: Brianza, lago e montagna
A seguire un altro antipasto “Evidenze nascoste” di Enrico Scaramellini che con Daniele Bonetti si divide tra Giussano e Madesimo con lo studio Es-arch. «Un piatto che racconta il nostro modo di lavorare in contesti dal grande valore paesaggistico – spiega – case di lago o di montagna. Abbiamo un grande rispetto per il paesaggio e la scelta dei materiali». Sul piatto un percorso di cacao salato, gocce di pino mugo e una capasanta.
Archichef Night a Monza: in collegamento con l’Ucraina
Il primo piatto è stato il “risotto al porcino nascosto” di Marco Polloni e Valentina Schiavi dello studio Marco Polloni di Bellusco che ha all’attivo diversi progetti nelle ristrutturazioni di lusso, una collaborazione con Lema e la realizzazione degli uffici in Ucraina della squadra di calcio Shakhtar Donetsk: «Abbiamo mantenuto i contatti – dicono – anche in questi anni di guerra». Nel loro piatto il sapore del porcino si sprigionava dalla pallina di gelato che faceva mantecare il piatto.
«Un piatto senza orpelli come la nostra progettazione – ha spiegato lo chef-architetto – con un omaggio ai colori dell’autunno».
Archichef Night a Monza: Brianza e Campania
Matteo Piccini e Giancarlo Bellavista dello studio Bellavista&Piccini di Meda hanno presentato “dal piatto alla città”, strizzando l’occhio alla celebre frase di Ernesto Nathan Rogers secondo cui un bravo architetto deve saper progettare dal cucchiaio alla città.
Nel piatto hanno messo una “genovese” con una spiga di polenta, unendo le tradizioni lombarde e campane. Il loro studio progetta per La Roche Bobois e sono vincitori di due Archiproducts Design award per la progettazione di tavoli da gioco.
Archichef Night a Monza: il dessert fuoco e neve
Dulcis in fundo il dessert progettato da Roccatelier di Monza di Laura Rocca che in città sta seguendo la ristrutturazione del tribunale, ha realizzato la scuola Sant’Alessandro, le residenze di via Giordani. Il suo “Fiore di fuoco e neve” racconta della sua passione anche per la cucina.
Archichef Night a Monza: i vincitori
A fine cena la votazione. A vincere nella categoria concetto, impiattamento e premio stampa l’architetto Enrico Scaramellini con il suo piatto dal sapore di bosco, mentre il gusto e il miglior piatto è stato quello di Marco Polloni con il suo risotto al porcino “nascosto”.