Antimafia: edilizia sotto sorveglianza, monitoraggio sulle sanatorie

Una commissione regionale al lavoro per il contrasto e prevenzione dei fenomeni di criminalità mafiosa nel settore edilizio.
Un cantiere edile
Un cantiere edile

Tra i 161 Comuni che hanno ricevuto almeno una richiesta di sanatoria, risulta che 144 (pari all’89,44%) non hanno effettuato alcuna verifica, 13 (pari all’8,07%) hanno attivato diverse verifiche basate sulla consultazione di banche dati, sulla notorietà pubblica del richiedente e sulla richiesta dei carichi pendenti presso la Procura competente, 4 (pari al 2,48%) hanno adottato un sistema di controllo a campione, segnalando così un approccio più selettivo ma non sistematico”. Insomma: si può, anzi si deve fare di più.

Antimafia: monitoraggio dalla Commissione speciale della Regione

Si parla di richieste di sanatoria nel settore edilizio e a occuparsene è un monitoraggio attivato dalla Commissione speciale Antimafia della Regione Lombardia e realizzato dal Comitato tecnico scientifico in materia di contrasto e prevenzione dei fenomeni di criminalità mafiosa.

Anche sul fronte dei certificati (si parla delle pratiche Scia e Scila) l’analisi ha fatto emergere carenze: “In merito alle richieste dei certificati, 106 Comuni (pari al 65,84%) non hanno acquisito alcuna certificazione da allegare alle pratiche di sanatoria, 33 (pari al 20,5%) hanno raccolto un’autocertificazione firmata dai richiedenti e 7 (pari al 4,35%) hanno richiesto e acquisito il certificato del casellario giudiziario o un’attestazione equivalente. Sono 15 i Comuni che non hanno risposto a questa specifica domanda”.
Per la Commissione “i dati raccolti confermano una generale assenza di controlli strutturati da parte della stragrande maggioranza dei Comuni lombardi. Meno del 5% dei Comuni ha seguito letteralmente quanto previsto dalla normativa (Dl 269/2003) ovvero l’acquisizione formale del casellario giudiziario per escludere soggetti condannati per mafia e reati di riciclaggio. La maggioranza degli enti (oltre il 65%) si è affidata a forme di autocertificazione”.

Antimafia: edilizia sotto sorveglianza, pesano le carenze di personale nel settore tecnico dei Comuni

Pesano, probabilmente, anche le gravi carenze di personale nel settore tecnico dei Comuni, diffuso ovunque e di difficile soluzione. Per l’Antimafiaè necessario chiarire a livello normativo che i controlli antimafia devono essere applicati a tutte le forme di sanatoria edilizia. Inoltre, è urgente promuovere una formazione adeguata per i funzionari comunali, al fine di garantire uniformità nell’applicazione delle procedure. Infine, si suggerisce un intervento tecnico sul Portale Sue (Sportello unico dell’edilizia, ndr), affinché l’interfaccia digitale attualmente in uso supporti e solleciti l’integrazione delle verifiche antimafia nelle fasi istruttorie. Le sanatorie edilizie non devono trasformarsi in uno strumento di legittimazione. Serve ora un impegno concreto per costruire una pubblica amministrazione più consapevole, capace di difendere il territorio anche nei dettagli amministrativi”.

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