Agrate, niente voucher per il figlio La mamma sudamericana fa causa

Niente assegno di maternità per una signora sudamericana residente ad Agrate Brianza e la faccenda finisce in tribunale. Nei giorni scorsi è stato notificato in Comune il ricorso con cui la cittadina ha fatto causa per la discriminazione.
Una mamma col suo bambino
Una mamma col suo bambino

Niente assegno di maternità per una signora sudamericana residente ad Agrate Brianza e la faccenda finisce in tribunale. Nei giorni scorsi è stato notificato in Comune il ricorso da parte della cittadina che ha come oggetto un azione civile contro la discriminazione che avrebbe subito.

Secondo la donna il Comune in prima istanza e l’Inps in seconda battuta sarebbero colpevoli di non aver concesso il voucher per la nascita e il mantenimento del figlio.

«Noi abbiamo solo eseguito ciò che dice la legge – spiega l’assessore ai Servizi sociali Karolina Perkmann – infatti il buono va concesso solo alle donne di nazionalità italiana o straniera ma solo se in possesso della carta di soggiorno. Mentre la signora aveva solo il permesso di soggiorno, che non è sufficiente».

Quindi la faccenda dagli uffici comunali si è spostata nelle aule del tribunale di Monza. L’amministrazione dal canto suo ha incaricato per la difesa dell’ente l’avvocato Carlo Orlandi con lo studio legale a Milano e ha autorizzato il sindaco Ezio Colombo a resistere in giudizio.

«Abbiamo fatto i nostri passi – conclude il vicesindaco – e attendiamo di capire cosa succederà. Credo che questa causa abbia l’intento di far cambiare legge a cui noi enti locali dobbiamo necessariamente sottostare».

A quanto pare invece l’Inps non si costituirà in giudizio in quanto il diniego all’assegno di maternità è arrivato direttamente dal Comune. Ora si attende l’esito definitivo della faccenda che passerà al vaglio di un giudice del tribunale monzese nella sezione lavoro per mettere la parola fine a una questione che si trascina da qualche tempo.