È tornato a colpire nello stesso ambulatorio, e contro la stessa persona. A distanza di alcuni mesi dalla prima aggressione, un uomo già noto alle Forze dell’ordine ha nuovamente preso di mira una dottoressa residente a Montesiro, che stava prestando servizio come medico di continuità assistenziale a Casatenovo, in via Monteregio.
I fatti sono avvenuti nel tardo pomeriggio di domenica 4 maggio e hanno avuto conseguenze gravi, non solo per la vittima, ma anche per il funzionamento stesso del presidio sanitario. Secondo quanto ricostruito, l’uomo si era presentato chiedendo alla dottoressa la prescrizione di un farmaco che non rientra nelle competenze della guardia medica, ma che necessita di una prescrizione da parte di uno specialista. La dottoressa si sarebbe comunque offerta di contattare direttamente l’ospedale per tentare di aiutarlo.
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Nonostante la disponibilità mostrata, l’uomo sarebbe andato in escandescenze, avventandosi sulla scrivania e afferrando una ricetta bianca e il timbro della professionista. La situazione sarebbe rapidamente degenerata: nel tentativo di recuperare almeno il timbro, la dottoressa avrebbe ricevuto una gomitata al volto. L’aggressore ha anche sottratto il cellulare di servizio della continuità assistenziale, probabilmente confondendolo con quello personale della professionista, per poi allontanarsi annunciando che avrebbe cercato di ritirare il farmaco in una farmacia di Montevecchia. La dottoressa ha immediatamente contattato i carabinieri e avvisato anche la farmacista di turno, la quale, secondo quanto riferito, si sarebbe trovata proprio in quel momento faccia a faccia con l’uomo, intento a presentare la ricetta sottratta.
Dottoressa di Besana aggredita a Casatenovo, contattati i carabinieri
Nel corso della fuga, l’aggressore avrebbe anche danneggiato il cellulare della struttura, rendendolo inutilizzabile e lasciando così l’ambulatorio irraggiungibile per i pazienti. Si è trattato del secondo episodio che ha coinvolto lo stesso medico, lo stesso paziente e lo stesso ambulatorio. Il precedente risaliva a ottobre dello scorso anno, sempre di domenica sera, e in quella circostanza era stato necessario l’intervento delle Forze dell’ordine.
La professionista ha riferito di non essersi inizialmente resa conto di avere davanti la stessa persona, ma che, una volta sentito il nome, è stata assalita dalla paura. Dopo dieci anni di servizio nella guardia medica, e nonostante il grande affetto ricevuto da tanti pazienti, ha infine maturato la decisione di rassegnare le dimissioni, spiegando di non sentirsi più al sicuro nel proseguire il proprio lavoro in quelle condizioni. L’episodio riapre il delicato tema delle aggressioni nei confronti del personale sanitario