A Monza il cartello dei ristoratori del Nord: «Delusi da questo governo»

«Delusi dal governo Draghi»: parola dei ristoratori di Monza, della Brianza e ora anche di Piemonte e Valle d’Aosta, che hanno deciso di fare fronte comune e chiedere un confronto serio.
I ristoratori riuniti a Monza lunedì 22 marzo
I ristoratori riuniti a Monza lunedì 22 marzo Fabrizio Radaelli

«Siamo delusi. Dopo aver cercato un canale diretto con il governo, dopo essere andati a Roma e avere incontrato il ministro Giorgetti, ci aspettavamo di più dal nuovo decreto Sostegni»: Aldo Rotunno, ristoratore portavoce del gruppo La Brianza che non molla commenta così la delusione dopo aver saputo dei provvedimenti contenuti in quello che speravano potesse essere un deciso cambio di passo tra il vecchio e il nuovo esecutivo.

Lunedì 22 marzo, in mattinata, Rotunno insieme a Vincenzo Butticè rappresentante dei Ristoratori uniti, Sergio Bartoli, sindaco di Ozegna, nel Torinese, portavoce dei ristoratori piemontesi, Stefano Zampieri in rappresentanza del Veneto e Manuel Pagan, per i ristoratori della Valle d’Aosta, si sono dati appuntamento al locale Woody in via Vittorio Emanuele, a Monza, per incontrare ancora una volta il senatore della Lega, Massimiliano Romeo.

«Gli abbiamo spiegato le nostre perplessità di fronte a un decreto che se è possibile è ancora più misero dei precedenti – continua Rotunno -. Con i nuovi sostegni in media a ogni ristoratore spetteranno circa 2.000 euro, soldi che non bastano nemmeno per pagare le utenze. Speravamo davvero in un segnale di apertura. La situazione per noi imprenditori della ristorazione, ma non solo, è arrivata davvero al limite, so di molti dipendenti che non ricevono la cassa integrazione e che per questo non riescono più a pagare affitto e bollette. Chiediamo di poterci sedere con una nostra rappresentanza ufficiale a un tavolo delle trattative con il governo».

L’intento dei ristoratori è quindi di creare un unico soggetto sovraregionale che raggruppi tutti i gruppi e le diverse voci. «In questo ci faremo aiutare dall’economista Stefano Malvezzi, con il quale definiremo le nuove strategie per cercare di rilanciare la nostra azione», aggiunge Rotunno.

Intanto è già in programma una dimostrazione organizzata per il 27 marzo nei supermercati di Monza. «S tratta di una provocazione, ma quello che vogliamo è farci vedere», spiega Rotunno. L’idea è quella di entrare nei supermercati sabato pomeriggio e improvvisare passi di danza a suono di musica, mentre si spinge il carrello. «In questo modo dimostreremo che nei supermercati si può entrare in massa per fare la spesa e magari lo si può fare mentre si ascolta musica e si fanno anche due passi di danza, mentre nei ristoranti non si può andare a mangiare perché sembra siano luoghi pericolosi. È ovviamente una provocazione, ma ci auguriamo possa far riflettere».

Sarah Valtolina