La classe 5E dell’indirizzo di scienze umane del liceo Parini di Seregno, mercoledì 19 giugno, giorno d’inizio della prima prova di maturità ha ricevuto una lettera d’encomio firmata da tutti i docenti della classe e dal dirigente Gianni Trezzi. L’intera classe è stata ammessa alla maturità con tutti 10 in condotta.
“Care ragazze – si legge – ci complimentiamo con voi che grazie al vostro impegno e alla vostra costanza siete riuscite insieme a compiere un significativo percorso verso la maturità e il miglioramento personale. In bocca al lupo per l’esame e tutto il resto…”.
Tutto nasce da una lettera scritta dalla classe (23 alunne) il 5 giugno e indirizzata a tutti i docenti.
«Siamo purtroppo (o per fortuna) giunti al termine di questo percorso. Sono stati 5 anni intensi di lacrime e sorrisi, ma soprattutto di crescita e maturazione. Ognuno di voi ci ha insegnato qualcosa; il meglio che ci avete regalato, però, non è la vostra conoscenza, ma la vostra cura. Ci avete insegnato , ancora prima dei concetti, ad essere persone cittadine e donne forti. Avete avuto il coraggio di mostrarvi a noi con tutta la vostra personalità. Avete condiviso con noi idee ed esperienze».
E poi ancora: «Ci avete aiutato ad essere critiche a pensare con la nostra testa ad andare oltre ai pregiudizi e ad avere l’amore per la curiosità. Ci avete insegnato a non essere mai sazi cercando la verità tra le menzogne, senza farci prendere dall’ansia imparando a dare la giusta importanza alle cose senza accontentarsi. Vi ringraziamo per la passione impiegata quotidianamente e per i valori che ci serviranno nella nostra vita. Il liceo è stato la nostra casa, la nostra sicurezza e il nostro punto di riferimento. Ora tocca a noi affrontare il mondo e il nostro futuro, con positività e voglia di metterci in gioco. Buon proseguimento!”».
Marina Colombo, coordinatrice della classe, spiega questa classe: «Non mi è mai capitato, in qualità di coordinatrice – ha detto – di proporre 10 ad un’intera classe. Non mi è mai capitato di vedere che a una quinta sia stato assegnato 10 in comportamento. La mia proposta non voleva essere un premio, ma una risposta: ciò che hanno dichiarato con delicatezza (tutta femminile) e consapevolezza, è quanto era nei nostri progetti che apprendessero. Non sempre i progetti si realizzano ma quando ho letto la loro lettera e riflettuto sul loro percorso, mi sono resa conto che le parole corrispondevano a verità e che non si trattava di una scontata lettera di commiato diretta a smuovere emozioni. Abbiamo proposto loro diversi progetti che hanno sempre accolto con entusiasmo, sviluppato con impegno e criticato con oggettività».
«Hanno commesso errori, accolto critiche, riconosciuto i limiti, condiviso esperienze, collaborato nel gruppo. Sono state oneste. Hanno chiesto aiuto, si sono fidate dei loro insegnanti. Avremmo potuto chiedere di più?».