Durante il periodo natalizio in Villa reale di Monza non sono previsti eventi speciali che attirino i visitatori: lo ha notato con un pizzico di rammarico giovedì 4 in consiglio comunale il forzista Pier Franco Maffè che, come altri esponenti dell’assemblea cittadina, ha accolto con soddisfazione il riconoscimento della reggia a museo regionale. «La programmazione di quest’anno – ha commentato – non propone nulla di particolare che possa far scegliere di venire» a Monza chi abita altrove. L’attestato del Pirellone, ha aggiunto, è «un traguardo intermedio, ma importante perché è il risultato di un percorso che parte da lontano, di un lavoro durato decenni» in cui sono nati lunghi dibattiti su quale avrebbe dovuto essere l’identità della Villa. «Sono stati effettuati molti interventi partendo dalla sua storia – ha ricordato l’azzurro – per creare quello che avrebbe dovuto essere il museo di se stessa e di quello che conteneva».
Negli ultimi quindici anni è stato fatto molto «per riempire stanze che già da sole sarebbero straordinariamente importanti ma che lo sono anche per quello che rappresentano e che succedeva» tra le loro pareti. «Sarà importante – ha invitato – trovare il modo per ragionare insieme» sui progetti futuri. Qualche riflessione, ha proseguito lanciando una stoccata alla giunta, andrebbe avviata anche sulla retrocessione della Brianza nelle classifiche sulla qualità della vita pubblicate di recente da Italia Oggi e dal Sole 24 Ore, che però riguardano l’intera provincia.
La Villa reale di Monza museo, «serve il riconoscimento nazionale»
La promozione della reggia a museo regionale sarebbe, secondo Sergio Visconti di Monzattiva, un «primo step per arrivare al coronamento di un sogno» ovvero il riconoscimento a museo nazionale. «Ritengo da sempre – ha dichiarato – che la nostra villa non abbia nulla da invidiare a residenze reali che hanno una maggiore attrazione turistica come Caserta o Venaria». L’attestato del Pirellone, così come la restituzione di alcuni mobili, costituirebbe il primo passo verso l’apertura ai visitatori sei giorni la settimana.
«Evitiamo l’errore di usare le classifiche per colpire il sindaco – ha ammonito la sua collega Ilaria Guffanti – secondo il rapporto Symbola la Brianza è seconda in Lombardia e tra i primi posti in Italia e, per quanto riguarda la cultura, quinta per valore aggiunto e ottava per occupazione. Il sistema culturale e creativo continua a generare occupazione e valore economico nonostante le criticità». I Musei civici, ha proseguito, dimostrano che anche una piccola realtà può diventare un punto di riferimento se lavora con continuità, creatività e apertura alla comunità.