Commercio, il lento autunno dei negozi a Monza: verso il deserto urbano

Negozi chiusi in Brianza
Negozi chiusi in Brianza

La densità commerciale è il termine con cui gli studi statistici indicano il numero di negozi in attività ogni mille abitanti. Nel 2012 (prima del Covid, prima dell’incremento esponenziale del commercio online) la percentuale di densità abitativa a Monza era di 8,2, cioè 8 negozi ogni mille abitanti. Dodici anni dopo, nel 2024, lo stesso dato è calato a 6,3 vetrine in attività ogni mille abitanti.
A fotografare lo stato di salute del commercio locale è un report diffuso dall’Ufficio studi di Confcommercio su dati del Centro studi Tagliacarne e Istat. Non solo. L’indagine azzarda, sulla scorta dell’andamento degli anni precedenti, una previsione per il 2035, ipotizzando un ulteriore calo del dato: solo 4,8 negozi aperti ogni mille abitanti a Monza, con un calo nel periodo tra il 2024 e il 2035 del 22%.

Commercio, il lento autunno dei negozi a Monza: «Trend costante, soffrono qui come altrove»

È il tramonto del commercio al dettaglio? Non proprio, o meglio, non del tutto. Osservando la colonna dei dati nell’anno 2012 la città di Monza si è piazzata al settimo peggior posto (su un campione di 122 città) nella classifica della densità commerciale, all’ottavo nel 2024, fino a conquistare il diciannovesimo posto nella previsione per l’anno 2035.
«Significa che fino al 2024 il trend si è mantenuto costante – spiega l’assessore al commercio Carlo Abbàin linea per altro con altre città simili a Monza per numero di abitanti. Non si chiudono più negozi a Monza rispetto ad altri posti, purtroppo gli esercizi commerciali soffrono a Monza come altrove».

Commercio, il lento autunno dei negozi a Monza: ma i numeri sono glaciali

Una precisazione che però non cancella il dato: il commercio di prossimità è in difficoltà ormai da anni. E il fenomeno sembra riguardare più i comuni del nord e centro Italia rispetto al sud. In cima alla classifica stilata da Confcommercio svettano Fiumicino e Trento, dove la previsione per il 2035 ipotizza uno scenario base di 4 negozi aperti ogni mille abitanti. Seguono Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Ancona (con 4,1 negozi ogni mille abitanti), Trieste, Ravenna, Novara, Lodi e Reggio Emilia con 4,5.
A chiudere la classifica (dove per una volta gli ultimi risultano essere i più virtuosi, quei comuni dove il commercio resiste meglio che altrove) ci sono Lanusei (in Sardegna) con una previsione per il 2035 di 13,2 negozi per mille abitanti, Andria e Vibo Valentia (con 13,7) e Lecce con ben 14,1 negozi, quasi il triplo rispetto a Monza.

Commercio, il lento autunno dei negozi a Monza: stili di vita, delle città, commercio online

A incidere nella compilazione della classifica ci sono certamente gli stili di vita dei consumatori e la stessa composizione delle città prese in considerazione. Al nord (e in particolare nel nostro territorio) da anni prevale una tendenza quasi incontrollata all’avvio della grande distribuzione e alla sua moltiplicazione. Anche nella città di Monza i supermercati aperti o che apriranno a breve sono numerosi, frutto di progetti approvati anni fa e ora diventati realtà. Sui negozi di quartiere incidono moltissimo i costi dell’affitto. Non solo. Gli studi professionali stanno sempre più spesso occupando i posti lasciati liberi dai negozi che hanno chiuso. Non più confinati ai piani alti dei palazzi, oggi gli studi di medici e avvocati si trovano al piano terra, dove un tempo c’erano esercizi commerciali.
E poi c’è la concorrenza spietata del commercio online, ormai diventato la norma per qualunque genere di acquisto, dal cambio gomme al pranzo consegnato a casa. Una tendenza che ha preso piede ovunque, anche tra gli over 50, ma che al sud riesce (per ora) a convivere con il negozio di vicinato, dove è possibile ancora entrare in un negozio per fare i propri acquisti. Dal vivo.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.