Collocato in un Centro permanenza rimpatri in vista dell’espulsione il 26enne gambiano che nella serata di lunedì 3 novembre ha aggredito una donna su un treno della tratta Ponte San Pietro – Milano Porta Garibaldi, tra le stazioni di Carnate e Arcore. L’uomo, già titolare di un permesso di soggiorno scaduto e non rinnovato, era già noto agli operatori di polizia per analoghi reati commessi anche in altra provincia, motivo per cui il Questore di Palermo aveva emesso nei suoi confronti il foglio di via obbligatorio di quattro anni.
Carnate: il 26enne irregolare in Italia portato al Centro permanenza rimpatri
Mercoledì 5 è stato riconosciuto presso la stazione di Carnate Brianza dagli addetti alla security di Trenord, che immediatamente hanno allertato la Polizia Ferroviaria di Monza. Fotosegnalato in Questura per il riconoscimento della sua identità il 26enne, risultato irregolare in Italia, è stato collocato al Cpr di Torino dove sarà trattenuto per il tempo necessario all’organizzazione del viaggio per il rimpatrio nel Paese di origine.
Il 26enne denunciato a piede libero dai carabinieri della Stazione di Arcore per lesioni aggravate
Il provvedimento del Questore è arrivato dopo che i Carabinieri della Stazione di Arcore hanno denunciato l’uomo in stato di libertà con le accuse di lesioni personali aggravate ai danni della passeggera aggredita a bordo del treno regionale. I militari si sono subito attivati dopo una segnalazione della aggressione arrivata alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Monza. Le indagini avviate immediatamente hanno consentito agli investigatori dell’Arma di ricostruire i fatti: il 26enne avrebbe avvicinato la vittima per poi aggredirla verbalmente e fisicamente, nonostante il tentativo della ragazza di difendersi con uno spray urticante.
Visitata all’ospedale di Monza, ha riportato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni e ha poi sporto denuncia presso la Stazione Carabinieri di Arcore. Il presunto autore, che si era nel frattempo allontanato, è stato identificato e rintracciato il giorno successivo ai fatti nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Carnate.