Siete disposti a spendere 275mila euro per gestire per soli cinque anni un bar non visibile al pubblico, quando con 175mila euro potete rilevarne uno a 30 metri distanza, su una delle piazze principali della città, e considerarlo vostro per tutta la vita? È la domanda che si dovranno porre gli operatori che leggono il bando preparato dagli uffici comunali per affidare la gestione del bar interno al municipio.
Lissone: super affitto per il bar del Comune, la relazione degli uffici tra numeri e orari
L’importo chiesto, quei 275mila euro (più Iva) che corrispondono a 55mila euro all’anno, è decisamente fuori mercato. Il bando si propone di rinnovare la gestione del bar, rivolgendosi al miglior offerente, per i prossimi cinque anni, dall’1 gennaio 2026 al 31 dicembre 2030. La relazione degli uffici è onesta, ma da leggere con attenzione. Si spiega che i dipendenti comunali sono 180, di cui circa 150 presenti nella sede municipale: a ben vedere, pur sommandoli agli eventuali cittadini che si recano negli uffici, comunque pochi rispetto alle migliaia di persone che vivono ogni giorno la città e che potrebbero entrare in altri locali.
Sempre nella relazione si sottolinea che l’orario di apertura minimo del bar interno è dalle 8.15 alle 18.15 il lunedì e il mercoledì; dalle 8 alle 15 il martedì, il giovedì e il venerdì; dev’essere inoltre aperto nelle ore serali in occasione delle sedute di consiglio comunale, stimate in circa due al mese. Si fa inoltre presente che l’offerta può essere migliorata inserendo rinfreschi gratuiti in occasione di eventuali eventi. I 275mila euro, negli atti, vengono giustificati basandosi sui ricavi dell’attuale gestore: in sostanza, se si è altrettanto bravi, gli incassi vanno girati direttamente al Comune.
Lissone: super affitto per il bar del Comune, com’è il mercato nei dintorni
Poi, naturalmente, bisognerà fare i conti anche con i costi. Un’attività di volontariato risulterebbe meno difficoltosa. Chi è curioso (e di sicuro un imprenditore avveduto lo è), può andare sui siti specializzati nella vendita delle licenze delle attività commerciali per verificare quali possono essere i valori in città.
Si scopre così che in via Gramsci, esattamente la stessa via del Comune e in corrispondenza di piazza IV Novembre, quindi a qualche decina di metri di distanza, si può acquistare un bar per 175mila euro. A titolo definitivo. Si tratta di 80 metri quadrati (quindi più grande del bar del municipio), con maggiore visibilità pubblica. E, altro particolare non irrilevante, con la possibilità di gestire gli orari di apertura e chiusura a proprio piacimento: il municipio, la domenica, difficilmente aprirà perché il barista ha deciso di proporre l’aperitivo al primo piano. Con un canone di gestione davvero elevato il rischio, purtroppo, è che il bar del municipio, non attivo da tempo e rilanciato in questi cinque anni, possa di nuovo chiudere chissà per quanto. Non è una occasione per fare business, ma in municipio è un servizio utile e apprezzato da tutti. È giusto che il Comune ricavi qualche soldo, ma l’ingordigia potrebbe giocare brutti scherzi.