M5 a Monza con le fermate “Teodolinda” o “Enzo Ferrari”: contest per farne la prima “metro storica” d’Italia

Martina Sassoli ha proposto in consiglio comunale di lanciare un contest per dare un nome storico alle fermate della M5 a Monza.
Monza, la chiesa di San Pietro Martire con la statua di Mosé Bianchi
Monza, la chiesa di San Pietro Martire con la statua di Mosé Bianchi Fabrizio Radaelli

Tra qualche anno i passeggeri della linea 5 della metropolitana provenienti da Bettola potrebbero transitare dalla fermata di corso Milano dedicata alla Monaca di Monza, proseguire per quella di piazza Trento e Trieste intitolata alla regina Teodolinda, scendere a quella del Piermarini in corrispondenza della Villa reale o a quella di San Gerardo, ovviamente di fronte all’ospedale.

M5 a Monza: la proposta di Martina Sassoli in consiglio comunale

È l’auspicio con cui Martina Sassoli di Noi Moderati lunedì 27 ottobre ha proposto al consiglio comunale di lanciare un contest aperto alle scuole e a tutta la cittadinanza tramite cui raccogliere i suggerimenti per intitolare le sette fermate della linea lilla ad altrettante personalità che «hanno contraddistinto il nostro territorio e lo hanno reso grande» nel corso dei secoli. Nell’elenco dei papabili potrebbero rientrare non solo monzesi, come il pittore Mosè Bianchi, ma anche figure che hanno avuto un legame particolare con la città come Enzo Ferrari.
Le candidature, secondo la mozione della consigliera che dovrebbe essere discussa nelle prossime settimane, dovrebbero essere raccolte nell’arco di alcuni mesi e poi vagliate da una apposita commissione formata da rappresentanti delle forze politiche.

M5 a Monza: «Non solo una linea di collegamento ma anche un simbolo»

«La nostra – ha spiegato – potrebbe diventare la prima metropolitana storica d’Italia non solo perché sarà la prima a collegare due capoluoghi di provincia. Ogni stazione potrebbe diventare un luogo di racconto, un punto di incontro tra la città e il suo passato. Monza potrebbe essere la prima città nel nostro Paese a rendere la propria metropolitana anche un percorso culturale ed educativo».
Il progetto, ha aggiunto, punta a rendere la lilla «non solamente una linea di collegamento con Milano, ma anche un simbolo vivo dell’evoluzione, dell’identità e dell’orgoglio» della nostra comunità.