Preoccupazione, disagi, allarme e rabbia: Meda è sott’acqua per l’ennesima alluvione. Dalle prime ore dell’alba di lunedì 22 settembre la città è stata colpita da violente scariche di pioggia che ora dopo ora hanno messo in ginocchio strade, piazze a causa dell’esondazione del fiume Tarò. Pesanti le conseguenze in cantine, box, uffici, ma anche abitazioni e giardini privati e molti i cittadini sono finiti alle prese con forti disagi.

Meda allagata, la rabbia dei residenti: scenario non nuovo
La rabbia è montata perché lo scenario non è nuovo. La circolazione stradale è stata messa a dura prova, l’amministrazione comunale di Meda ha diramato un comunicato poco prima delle 10, con la situazione in peggioramento lungo tutto l’asse del Tarò/Certesa.
Chiuse le strade del centro cittadino. Il torrente a Meda è esondato dal confine con Cabiate fino a via Vignazzola. Vigili del fuoco e protezione civile provinciale al lavoro e in molte zone della città manca anche la corrente elettrica.



Meda allagata, la rabbia dei residenti: l’analisi del geologo Gianni Delpero, presidente Wwf Lombardia
Diversi i medesi che protestano per una comunicazione non puntuale e preventiva. Intorno a mezzogiorno, l’intensità della pioggia è notevolmente diminuita. Il presidente del Wwf Lombardia, il geologo medese Gianni Delpero non ha nascosto la sua rabbia sin dalle prime del mattino per quanto stava accadendo in città, e ha ricostruito ora dopo ora quanto accaduto.
«Poco dopo le 8 la prima esondazione dal condominio Belvedere in vicolo Luigi Rho (dove da anni viene impedito di realizzare opere di difesa passiva delle piene), a seguire da via Valseriana lungo vicolo Luigi Rho e la sede delle Ferrovie Nord – dettaglia Delpero – qualche minuto dopo via dei Mille-via Marsala e vicolo Luigi Rho civici bassi in prossimità del Ponte de la Svizera che è la causa prima del rigurgito a monte e delle esondazioni e lo sappiamo dal 2002, sarebbe quasi ora di fare concretamente qualcosa!».
Meda è sotto acqua: in via Como, piazza Cavour e via Caldini. «Le fognature non reggono, il drenaggio urbano insufficiente in una comune quasi totalmente impermeabilizzato, gli scolmatori non riescono a scaricare nel Tarò che si gonfia ulteriormente e esonda in largo Europa, piazza Municipio e limitrofe sia verso via Matteotti che verso via Indipendenza e via del Cimitero, nuovo torrente urbano – chiude il cerchio Delpero – pochi muniti ancora e la sezioni ridotta del ponte di via Cadorna causa l’esondazione nell’area a rischio Idraulico molto elevato e il torrente si sfoga anche in via Vignazzola».
Nel primo pomeriggio si tireranno le prime somme.