Bocconi avvelenati al parco Nicholas Green di Giussano avrebbero avuto conseguenze gravissime per un cagnolino, Milo, un maltese di due anni che, dopo essere rimasto paralizzato alle zampe posteriori, sarebbe peggiorato fino al punto di dover essere soppresso. La segnalazione, resa pubblica su Facebook in estate da una vicina della padrona, ha scatenato rabbia e preoccupazione tra i proprietari di animali che frequentano quell’area verde nel cuore della città.
Giussano: morto il cagnolino Milo, il racconto sui social
Stando al racconto, la mattina del 17 agosto la proprietaria aveva portato il cane a passeggiare nel parco e poche ore dopo, nel pomeriggio, l’animale si sarebbe improvvisamente paralizzato. La corsa dal veterinario non avrebbe portato buone notizie: l’immobilità sarebbe stata giudicata permanente. Sulla pagina social “Sei di Giussano se” era stato diffuso un video che mostrava le difficoltà motorie di Milo, testimoniando una situazione già di per sé drammatica. Con il passare delle ore, però, le condizioni del cane sarebbero ulteriormente peggiorate, fino alla decisione di procedere con la soppressione. Il decesso sarebbe avvenuto il 19 agosto, appena due giorni dopo la passeggiata che potrebbe essergli stata fatale.
Giussano: morto il cagnolino Milo, le reazioni
Una vicenda che ha colpito molto la comunità locale e che ha fatto discutere gli utenti del gruppo social, in particolare coloro che condividono la quotidianità con animali domestici. La preoccupazione riguarda sia i cani, che durante le passeggiate potrebbero ingerire bocconi pericolosi, sia i bambini che frequentano il parco per giocare. Dai racconti circolati in rete, questi bocconi avvelenati si presenterebbero come piccoli dolcetti, simili a muffin, che attirano facilmente l’attenzione dei cani e che, se realmente contaminati, possono avere conseguenze letali. Sempre in base a una testimonianza raccolta, un giussanese che si trovava nell’area con il proprio cane avrebbe notato una donna mentre lasciava del cibo lungo la collinetta, vicino alla siepe davanti all’ufficio postale. Avvicinata per chiedere spiegazioni, la donna avrebbe risposto che quel cibo era destinato ai piccioni, per poi allontanarsi velocemente quando le sarebbe stato fatto notare che nella zona sono presenti telecamere di sorveglianza.
A rendere ancora più amara la vicenda c’è il fatto che al parco Green l’accesso ai cani è vietato, ma episodi come questo dimostrano quanto sarebbe importante segnalare immediatamente alle autorità il sospetto abbandono di sostanze nocive, così da consentire l’attivazione delle procedure previste. In questo caso, invece, la segnalazione non sarebbe stata effettuata.