Cassa integrazione in aumento di quasi il 30 per cento (+29,7%; 3.336.432 ore) a Monza e in Brianza nel primo semestre del 2025 rispetto all’analogo periodo del 2024, nel 90% dei casi si tratta di “cassa straordinaria”. Al 30 giugno erano 3.271 i lavoratori interessati in provincia (2.014 dei quali in cassa ordinaria (+154) e 1.257 straordinaria (+596)), 750 in più rispetto al primo semestre del 2024.
In tutta la regione Lombardia le ore autorizzate tra gennaio e giugno 2025 sono cresciute del +17,9%, superando i 56 milioni di ore e interessano circa 55mila lavoratori, oltre 8mila in più rispetto allo stesso periodo del 2024, in gran parte nell’industria. A livello nazionale, l’aumento è stato del +21,8%. Numeri contenuti nel 2° Rapporto UIL Lombardia 2025 sulla Cassa Integrazione. Si tratta di una “fotografa di un sistema produttivo sotto pressione” dice il sindacato, tra l’altro “senza che si siano ancora manifestati pienamente gli effetti dei dazi internazionali e delle tensioni geopolitiche”.
Cassa integrazione in aumento in Lombardia, i dati a livello provinciale
A livello provinciale soltanto Milano – 17,5% delle ore autorizzate insieme a mentre Mantova (-2,1%) e Varese (-5,0%) è in controtendenza mentre si registrano incrementi monstre a Lodi e provincia (+156,6%), Cremona (+80,5%) che ha raddoppiato la Cig in sei mesi, Brescia (+45,8%), Sondrio (+39,0%) e Lecco (+27,8%) che con Monza “mostrano tensioni crescenti”
“La nostra è una preoccupazione fondata – dichiara il Segretario Confederale Uil Lombardia Salvatore Monteduro – perché già oggi, con una congiuntura in peggioramento ma non ancora colpita dagli effetti della guerra commerciale globale, vediamo aumentare sia le ore di cassa integrazione straordinaria, sia il numero dei lavoratori coinvolti. La situazione rischia di precipitare se non si interviene ora“. Non si tratta di un disagio congiunturale isolato – aggiunge Monteduro – ma di una crisi diffusa, che coinvolge le filiere produttive del manifatturiero e della meccanica, le microimprese, l’artigianato e sempre più spesso anche il commercio”.
Cassa integrazione in aumento, a preoccupare il settore commercio
A preoccupare in maniera particolare è l’aumento delle ore di cassa integrazione nel settore commercio, che in Lombardia segna un +41,2% rispetto al 2024. Parallelamente, crescono anche le ore autorizzate dai fondi di solidarietà, utilizzati soprattutto nel terziario e nei servizi.
“Se il commercio va in crisi, vuol dire che le famiglie stanno rinunciando agli acquisti. Il calo dei consumi è il termometro più chiaro del disagio sociale. Il lavoro povero e la perdita di potere d’acquisto stanno diventando il vero problema dell’economia lombarda. Chiediamo ancora una volta – conclude Monteduro – l’attivazione immediata di osservatori territoriali permanenti sulle crisi aziendali e sulle dinamiche occupazionali, e un intervento mirato per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori. Senza salari dignitosi, nessuna ripresa è possibile. Serve una risposta che non sia fatta solo di ammortizzatori, ma di investimenti, formazione, contrattazione e politiche redistributive. Le crisi vanno governate prima che esplodano“.