C’è un nuovo allarme nei confronti dell’autostrada Pedemontana e c’è una nuova alleanza contro il progetto: questa volta arriva da Monza, che non è direttamente toccata dalle devastazioni ambientali del progetto. Ma le associazioni ambientaliste del territorio e i comitati condividono da un lato l’impatto dell’autostrada in Brianza, dall’altro temono le ricadute del progetto proprio nel capoluogo.
A firmare il documento sono Comitato quartiere Sant’Albino, Comitato via Blandoria, Comitato Aria Pulita Monza, Comitato per il Parco Cederna, La Villa reale è anche mia, Comitato pro Buon Pastore, Comitato Ospedale Umberto I, Presidio ex Macello, Comitato Sai cosa vorremmo in Comune, Comitato San Fruttuoso Bene Comunem Osservatorio antimafie MB Peppino Impastato e Fiab Monza in bici.
Pedemontana in Brianza: Monza e l’effetto devastante
“I sottoscritti comitati e associazioni di Monza si uniscono alla mobilitazione contro il progetto Pedemontana condividendo le forti preoccupazioni sugli effetti (cui stiamo già assistendo) che questa infrastruttura comporterà in termini di distruzione ambientale – si legge nel documento – Una infrastruttura pensata decenni fa, oggi controproducente sul piano del traffico (come ormai ampiamente dimostrato da Brebemi, semivuota causa gli alti pedaggi) e devastante sul piano ambientale con la distruzione di interi ecosistemi boschivi, i cui effetti potranno forse essere mitigati con opere di compensazione (richieste a gran voce dalle comunità locali ma ancora inattuate e incerte nella loro consistenza) ma il cui enorme consumo di suolo non potrà in alcun modo essere recuperato, in un territorio che ne vanta il poco ragguardevole primato”.
Pedemontana in Brianza: Monza e il rischio caos a est
Le associazioni e i comitati monzesi sottolineano che la città capoluogo, “pur non direttamente interessata dal tracciato (che passa poco più a nord del Parco reale), ne subirà le conseguenze dal punto di vista del traffico automobilistico, che si riverserà sull’attuale circonvallazione est di Monza (viale Stucchi-Industrie, già completamente intasati nelle ore di punta per la presenza di più intersezioni a raso) con la prevista bretella di collegamento, che dovrebbe essere realizzata all’altezza di Arcore (tratta C)”.
Secondo i firmatari le conseguenze saranno anche ambientali, dal momento che la variante Breve alla tratta D, dopo Arcore in direzione Bergamo, “devasterà il Parco agricolo Nord Est (Pane) che fa parte del più vasto ecosistema delle dorsali verdi previste dal Ptcp a est di Monza, cui partecipano anche le aree agricole strategiche del nostro comune. I sottoscritti comitati e associazioni monzesi sostengono e sosterranno tutte le iniziative che Comuni, associazioni e comitati coinvolti metteranno in campo in tutte le sedi per ridurre l’impatto del progetto (tratta C) e impedire il suo sciagurato completamento (tratta D breve), sostenendo e aderendo a qualsiasi confronto con le autorità competenti, anche in territorio monzese, volto a ridimensionare il progetto e a formulare soluzioni alternative a tutela dell’ambiente, come deliberato anche dal Consiglio comunale di Monza il 26 giugno 2023″.