L’editoriale del direttore Marco Pirola: “La scuola riparte tra formule cantate e numeri danzanti”

L’editoriale del direttore responsabile del Cittadino, Marco Pirola, sul numero di giovedì 8 maggio del Cittadino
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Chi l’ha detto che la matematica non ha un’anima? In una scuola di Monza, una maestra e i suoi alunni hanno dimostrato che numeri e formule non solo si possono capire, ma si possono anche cantare. È successo in una classe della scuola primaria Puecher, dove l’idea, tanto folle quanto geniale, è partita da una semplice domanda: e se trasformassimo le formule in musica? Detto, fatto. Le regole aride dell’algebra si sono mescolate a note, scale, strumenti e perfino al ritmo di mani e piedi. Invece di memorizzare meccanicamente, i bambini hanno suonato le tabelline, intonato le equazioni più semplici, ritmato il concetto di proporzione.

Un esperimento didattico fuori dagli schemi che ha coinvolto tutti, trasformando la matematica in un gioco corale, multisensoriale ed inclusivo. Ma non finisce qui: il progetto ha un’anima ancora più ampia. Accanto alle note, si sono aggiunti i gesti del linguaggio dei segni (LIS). Sì, perché la scuola ha deciso che l’inclusione non è solo una parola buona per i convegni.

In classe, ora, la matematica in canzoni viene accompagnata dai segni della LIS. Imparare la lingua dei segni è diventata una materia trasversale, con un forte valore educativo e sociale. Un doppio canale comunicativo – musica e segni – che ha coinvolto non solo i piccoli, ma anche genitori e insegnanti, risvegliando una creatività che raramente si associa alla matematica. Il risultato? Bambini più attenti, più partecipi, meno ansiosi davanti ai numeri, e molto più aperti alla diversità. Un esempio concreto di come la scuola può essere un laboratorio di emozioni e linguaggi, dove anche le formule si mettono… a cantare.

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.