E’ stato Roberto Vannacci il primo dei big giunti a Desio a sostenere la candidatura a sindaco di Andrea Villa (Lega, FdI, Forza Italia, Indipendenza). Accanto a loro, Alessandro Corbetta, capogruppo del Carroccio in Regione. Giovedì mattina un centinaio di desiani curiosi sono arrivati in piazza Conciliazione per ascoltarlo.Tra provocazioni e boutande, l’ufficiale dell’esercito più discusso in Italia ha”infiammato” la platea ribadendo con forza le sue posizioni su sicurezza, immigrazione e Unione Europea. «Che ci sia un collegamento tra immigrazione e delinquenza lo dicono i dati del Ministero dell’Interno: più del 35% dei reati in Italia è commesso da un 8% di stranieri – ha affermato tornando su uno dei suoi temi chiave – Ci sono delle ricette: blocchiamo l’immigrazione clandestina e rimandiamo a casa chi è arrivato illegalmente. E come definisce l’Unione Europea il generale? «Un dedalo di burocrazie, un centro di potere che va nella direzione sbagliata Il problema di adesso non sono i dazi di Trump. Ci troviamo in questa situazione di crisi per vent’anni di Europa socialdemocratica, schiava dell’ideologia».
Vannacci a Desio: critiche serrate a Unione europea e a immigrati
Vannacci ha voluto dire la sua anche sulla guerra tra Ucraina e Russia «usata come uno spauracchio per distrarre gli italiani dai veri problemi. A Desio non ho visto cosacchi abbeverare i cavalli alle fontane. Le uniche bande che ho visto sono le baby gang» A fargli eco, Andrea Villa: «Dal generale Vannacci abbiamo sentito parole di estremo buon senso. È proprio il buon senso ciò che caratterizza la nostra azione politica». La manifestazione si è svolta in modo ordinato e senza alcuna contestazione.
Vannacci a Desio: Iaia Piumatti di Desio bene comune ha espresso il proprio dissenso sulla presenza del generale in città
Iaia Piumatti, candidata sindaca di Desio Bene Comune qualche ora dopo l’iniziativa ha espresso il proprio dissenso sulla presenza di Vannacci a Desio «Le guerre, il genocidio in Palestina, la crisi climatica e la devastazione ambientale, l’odio razziale, la distruzione della sanità, della scuola, dello stato sociale, la militarizzazione delle vite e del linguaggio: Vannacci – dice Piumatti – è espressione di quella violenza patriarcale che ha nella politica istituzionale la sua perfetta e continua espressione».