Alla conclusione di uno studio clinico su 36 pazienti sono giunte ottime notizie: le cellule denominate CARCIK, linfociti T modificati geneticamente per attaccare le cellule leucemiche, sviluppate a Monza, sono risultate efficaci e ben tollerate. Il trattamento è stato operato dalla Fondazione Tettamanti e ospedale Papa Giovanni XXIII a 36 pazienti con leucemia linfoblastica acuta di tipo B con ricaduta di malattia dopo il trapianto. Lo studio clinico, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Blood Cancer Journal, ha messo in evidenza, in un campione di pazienti con una forma di leucemia altamente aggressiva e resistente a tutte le terapie disponibili, una remissione di malattia nell’83% dei casi, con una sopravvivenza generale del 57% a un anno dal trattamento (del 32% libera da malattia).
“La ricerca – si legge in una nota – resa possibile anche grazie al sostegno di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco e Regione Lombardia, rappresenta un ulteriore passo in avanti nel trattamento delle leucemie attraverso le cellule CARCIK (Chimeric Antigen Receptor Cytokine Induced Killer), al cui sviluppo la Fondazione Tettamanti lavora dal 2015″. L’approccio terapeutico con le CARCIK “rappresenta un metodo terapeutico avanzato per trattare alcune tra le forme più aggressive di leucemia”. I linfociti T, cellule del sistema immunitario, sono prelevati da un donatore compatibile con il paziente e modificati geneticamente in laboratorio “affinché possano esprimere sulla loro superficie recettori artificiali (detti chimerici in quanto ibridi e non presenti in natura)”, proteine, spiegano la Tettamanti l’ospedale GXIII, “che funzionano come radar capaci di riconoscere, come elementi estranei e pericolosi, particolari bersagli sulle cellule tumorali (gli antigeni). Ciò permette alle cellule CAR di aggredire e uccidere le cellule malate, favorendo la secrezione di citochine, molecole essenziali per la risposta immunitaria”.
Leucemia di tipo B: successo della sperimentazione delle cellule CARCIK
“Questo studio – commenta Andrea Biondi, direttore scientifico della Fondazione Tettamanti – è il risultato di un percorso di ricerca accademico che in soli dieci anni ha permesso l’ideazione, lo sviluppo pre-clinico e la sperimentazione con successo sui pazienti di un nuovo approccio terapeutico per forme di leucemia molto aggressive negli adulti e nei bambini. La fondamentale collaborazione con enti autorevoli ed esperti in questo campo, come l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha consentito di raccogliere evidenze scientifiche significative a sostegno dell’efficacia e della tollerabilità delle CARCIK. Oggi la piattaforma tecnologica della Fondazione Tettamanti a Monza, tra le poche in Europa per la produzione di queste cellule geneticamente modificate, rappresenta una risorsa importante su cui puntare per l’innovazione in medicina a beneficio dei pazienti che non trovano risposta terapeutica nei trattamenti oggi disponibili. A conferma di ciò, le CARCIK sviluppate a Monza hanno ottenuto l’autorizzazione dall’Agenzia Italiana del Farmaco per la sperimentazione anche sui linfomi non Hodgkin di tipo B refrattari ai trattamenti e non candidabili a terapie con cellule CAR-T attualmente disponibili”.
Leucemia di tipo B: 400 nuove diagnosi ogni anno
Con oltre 400 nuove diagnosi ogni anno, “la leucemia linfoblastica acuta è il tumore più frequente in età pediatrica (fino a 14 anni) e può essere di tipo B o T a seconda della tipologia di linfociti (cellule del sangue impegnate nella risposta immunitaria) da cui ha origine. La leucemia linfoblastica acuta di tipo B, al centro dello studio condotto da Fondazione Tettamanti e Ospedale Papa Giovanni XXIII, rappresenta il circa l’80% delle nuove diagnosi”. Oggi la Fondazione Tettamanti “è una delle poche realtà in Europa in grado di mettere a punto una terapia a base di CARCIK”. A differenza delle CAR-T commerciali, che si ricavano dal paziente, “le CARCIK sono prodotte a partire dal sangue di un donatore sano, grazie a un processo dieci volte meno costoso, più semplice e meno invasivo che non richiede l’utilizzo di vettori virali (i virus inattivati, utilizzati nelle CAR-T per modificare il DNA dei linfociti e renderli cellule-farmaco contro il tumore)”.
Le cellule CARCIK prodotte nel laboratorio Verri di Monza
Le cellule CARCIK sono prodotte nel laboratorio Verri, “un’officina farmaceutica” (detta “cell factory”) inaugurata nel 2003 e realizzata per iniziativa della Fondazione MBBM e dell’IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza (precedentemente Azienda Ospedaliera San Gerardo) con le risorse della Fondazione “Maria Letizia Verga”, della Fondazione Tettamanti e del Comitato “Stefano Verri”. Il laboratorio Verri-IRCCS San Gerardo, dove operano i ricercatori della Fondazione Tettamanti, è una delle poche cell factory europee in grado di produrre le CARCIK per la sperimentazione clinica sulla leucemia e la Fondazione Tettamanti è oggi titolare di due brevetti relativi allo sviluppo di queste cellule geneticamente modificate. La Fondazione Tettamanti sta collaborando con il Centro di Terapia Cellulare “Gilberto Lanzani” dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che si è affiancato a Monza nella produzione di cellule CARCIK per i pazienti adulti arruolati nello studio pubblicato su Blood Cancer Journal.
“La piattaforma tecnologica e i metodi di produzione utilizzati nei due centri (non virale e con cellule da donatore) – conclude la nota – rappresentano oggi una prospettiva interessante anche per la sperimentazione in altre patologie oncoematologiche, come la leucemia acuta mieloide, e nei tumori solidi”.
Lo studio pubblicato da Blood Cancer Journal è stato finanziato da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Cancer Research UK, Fundación Científica de la Asociación Española Contra el Cáncer, Ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco e Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB) / Regione Lombardia. I ricercatori ringraziano per il supporto la Fondazione Maria Letizia Verga, l’Associazione Amici di Duccio, l’Associazione “Quelli che con Luca”, la Fondazione Benedetta è la vita ONLUS, l’Associazione Italiana Lotta alla Leucemia, Linfoma e Mieloma (AIL), sezione Paolo Belli di Bergamo e il Comitato Stefano Verri.