L’editoriale del direttore Marco Pirola: “Quando l’IA ha la stessa personalità di un toast farcito…”

L’editoriale del direttore responsabile del Cittadino, Marco Pirola, sull'edizione di giovedì 20 marzo 2025.
Editoriale giornalismo - Image by freepik
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L’intelligenza artificiale sta cercando di rubare il posto ad avvocati e notai. Chi l’avrebbe mai detto che un robot potesse minacciare di oscurare la “gravitas” di una toga e il fascino di un timbro notarile? L’AI è pronta a entrare in Tribunale e a stravolgere tutto, come un attore di soap opera che, senza vergogna, cerca il ruolo di protagonista.

Gli avvocati, che sembrano vivere per citare articoli del codice come se fossero estratti da poesie incomprese del cuore (tutti sempre un po’ misteriosi, un po’ incomprensibili, uguale a certi film d’autore), ora saranno sconfitti da un algoritmo che, in un battito di ciglia, trova precedenti legali di 50 anni fa. E li piazza in faccia al giudice con la stessa indifferenza di chi ti offre il conto dopo una cena indigesta. E i notai? I notai! Da sempre maestri nell’arte della firma: penna blu, timbro a sinistra, sigillo a destra, e quell’aria di solennità che hanno solamente certi attori di Hollywood.

Ma ora arriva la blockchain, che in pochi secondi ti dice: “Firma avvenuta. Grazie, ora puoi andare”. I notai, che avevano il dono di rendere ogni firma un momento epocale. Ora si troveranno sostituiti da una tecnologia che è veloce, precisa, e – diciamocelo – decisamente meno teatrale e costosa. Immaginatevi il notaio che, con un sorriso amaro, dice: Andiamo a stipulare. L’Intelligenza Artificiale potrà anche essere rapidissima, ma ha la personalità di un toast. Stia tranquilla la mia amica Valentina. L’AI può fare tutto, ma non sa ancora come gestire l’ego di un avvocato o affrontare le fragilità di un notaio che non sa mai se timbrare o… fare una pausa riflessiva prima di pronunciare “contratto”.

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.