Solaro e rifiuti, Snia ricorre al Tar

Solaro – Alla fine, Snia Immobiliare ha presentato ricorso al Tar. L’azienda, proprietaria del terreno all’interno di via Roma, al confine fra Solaro e Ceriano, in cui sorge l’ormai tristemente nota montagnetta di rifiuti industriali, ha deciso di ricorrere al tribunale regionale per aggirare l’ordinanza dal Pirellone che intimava la rimozione totale degli scarichi entro la fine del mese di marzo. Snia, presentando ricorso al Tar, non ha però inoltrato richiesta di sospensiva del provvedimento di Regione Lombardia. Così facendo, evita, almeno in prima battuta, un pronunciamento rapido dei giudici e dunque guadagna ulteriormente tempo sulla rimozione dei rifiuti e la bonifica dell’area.

"Snia –spiega il sindaco Renzo Moretti- ha deciso di non chiedere la sospensiva così come fece all’epoca del primo ricorso, nel 2007. In questo modo, il ricorso al Tar assume una luce particolare. Snia ha infatti dichiarato di riservarsi la possibilità di chiedere sospensiva della disposizione del Pirellone, ratificata 60 giorni fa, nel momento in cui il loro progetto sulla bonifica dell’area fosse respinto dalla conferenza di servizio in convocazione da parte della Regione".

Infatti, ad inizio settimana, negli stessi giorni in cui veniva presentato ricorso al tribunale, Snia recapitava negli uffici regionali anche un prospetto per un progetto di bonifica territoriale dell’area della montagnetta in loco, ovvero senza rimuovere totalmente gli scarichi. Quest’idea è radicalmente in disaccordo con le richieste della Regione in forma diretta e del comune di Solaro, attivo a livello lombardo per evitare che i rifiuti siano trattenuti nella zona.

Ovviamente, l’azienda proprietaria del terreno tende a voler smaltire i materiali sul posto con un costo preventivato di circa un milione di euro. L’alternativa, auspicata dal comune di Solaro e ordinata da Regione Lombardia, parla di un totale spostamento dei rifiuti in un presidio adeguato ad accoglierli ed un’opera di bonifica sul posto. La spesa si aggirerebbe attorno ai quattro milioni di euro. Evidente il risparmio, in termini economici, con l’adozione della prima soluzione.

"Al momento –chiosa il primo cittadino- non sappiamo quando sarà convocata la conferenza di servizio, necessaria a valutare il prospetto presentato da Snia, e dunque come si evolverà la situazione. Ma rimaniamo sulla nostra posizione: i rifiuti vanno trasferiti e siamo pronti ad adire le vie legali nel caso in cui Snia bonificasse in loco". Diego Marturano