Monza – Un inverno senza “bollette pazze”. E’ quanto promette Agam-Acsm, dopo aver incontrato Aler e Comune. Sul tavolo di lavoro, il caso del “teleriscaldamento bollente” che a inizio anno aveva mandato in tilt gli inquilini delle case Aler di via Fiume. Più di 90 condomini cui erano arrivate bollette stratosferiche, che in alcuni casi raggiungevano in un solo mese il valore dell’intero esborso dell’anno precedente.
La storia – Un problema nato dopo l’installazione, a fine 2008, del sistema di teleriscaldamento, al posto delle caldaiette a gas. Ora Agam annuncia di aver individuato tre soluzioni per evitare che, con l’arrivo della stagione fredda, e quindi con la riattivazione del riscaldamento, il problema si ripresenti. «Va detto che il sistema che abbiamo installato in via Fiume, su richiesta specifica di Aler, non era un normale teleriscaldamento, bensì un impianto che porta in ogni appartamento acqua calda, anche per i radiatori – sottolinea Silvio Bosetti, amministratore delegato di Agam-Acsm -. Il tutto, gestito da una centralina sofisticata, attraverso la quale gli utenti non si limitavano ad accendere o spegnere il sistema, ma lo potevano regolamentare».
I problemi – Un impianto forse troppo sofisticato, ammette Bosetti (tanto che uno dei primi provvedimenti-tampone, nei mesi scorsi, fu quello di escludere alcune delle funzioni della centralina), ma richiesto proprio da Aler. «Inoltre non va dimenticato che l’anno scorso c’è stato un netto incremento nel prezzo del gas, pari ad un 40 per cento, che ha colpito tutti, utenze normali e teleriscaldamento», aggiunge Bosetti, che però prevede un 2009-2010 più tranquillo, grazie ad un ribasso nel prezzo del gas che porterà sgravi in bolletta del 10-12%.
Strategia – Ora la strategia messa a punto dall’azienda comprende tre punti-chiave. «Primo passo, sarà convocare qui in Agam gli inquilini: già nei prossimi giorni partiranno delle lettere di invito per tutti i residenti delle case Aler di via Fiume, cui sottoporremo un accordo per far loro pagare, nel 2009, solo quello che avrebbero sborsato se avessero avuto ancora le vecchie caldaiette a gas, e non quanto avrebbero dovuto sborsare col nuovo impianto – spiega Bosetti -. In secondo luogo, vareremo una diversa gestione degli impianti stessi».
Due strade – Per far questo, aggiunge l’amministratore delegato di Agam, si seguiranno due strade. Innanzitutto, formazione e informazione verso gli utenti, cui sarà spiegato per filo e per segno come funzionano le centraline installate un anno fa. In secondo luogo, le stesse saranno telecontrollate dalla centrale operativa di Agam, per monitorare consumi e segnalare eventuali anomalie o scostamenti dai dati normali, avvisando tempestivamente gli utenti e, nel caso, intervenendo direttamente dalla centrale per regolare le centraline domestiche.