Vimercate – Scarsi o nulli gli incentivi pubblici proiettati dallo Stato sulla Lombardia, per questo settore. Il progetto di produzione di pannelli fotovoltaici imbastito ormai un anno fa da Bames con la nascita della Solar thin film e, più recentemente, con la costola della Solarcell, potrebbe diventare operativo in un’altra regione, con condizioni economiche più favorevoli.
All’ex Celestica «potrebbe rimanere il settore di ricerca e sviluppo – prospetta Giuseppe Bartolini, presidente Bames – L’impresa si fa con il cuore, e questo ci vorrebbe far restare nel Vimercatese, ma anche con i conti alla mano e tenendo in debita considerazione le valutazioni dei nostri soci, e questo ci sta spingendo verso soluzioni differenti. Diciamo che il Vimercatese, come la Lombardia, non è conveniente per questi investimenti». A fare da cornice, un disegno ambizioso: produrre fotovoltaico, perché l’Italia passi da Paese di installatori a Paese produttore, capace di creare e gestire la tecnologia di base.
Operazione che chiede investimenti corposi ma che è l’unica a garantire una vera ricaduta industriale e occupazionale: servono un’ottantina di milioni di euro per creare tecnologia, 35 milioni per la produzione di celle in silicio cristallino, fino a scendere ai 5-6 milioni dell’assemblaggio di moduli e pannelli. «Non accantoniamo il progetto industriale più pesante, ma ci vediamo costretti, complice anche la situazione di crisi e la stretta sui finanziamenti, a procedere per step. Il primo passo, attuabile già tra sei-sette mesi, sarà la produzione di celle solari», ha spiegato Marco Butta, amministratore delegato di Solar Th. Per agganciare il percorso più "costoso" la proiezione è fine 2010-inizio 2011.
Anna Prada