Monza – Una madre di una bimba abusata soffre, ma il suo danno non è certo paragonabile a quello patito dalla figlia. Lo dice una sentenza del tribunale civile di Monza, che ha stabilito un risarcimento pari a 600mila euro a carico di un muratore monzese, già condannato per violenza sessuale nei confronti della figlia minore. Una bimba che, all’epoca dei fatti, che risalgono al 1999, aveva compiuto tre anni. Cinquecentomila euro a favore della bambina, e centomila alla ex moglie a titolo di danno morale. A carico della donna, infatti, non è configurabile un “danno psicologico o psichico temporaneo o permanente”, secondo quanto scrive il giudice Piero Calabrò. Diverso il discorso della piccola vittima delle molestie da parte del padre. Il suo, oltre a quello “morale”, è anche un “danno psicologico” che si è manifestato in modo più i tenso nei primi diciotto mesi dal fatto, a causa dell’immediatezza del trauma. Il giudice ha acquisito le sentenze che hanno condannato l’uomo, che oggi ha 43 anni, e sta scontando la pena in un carcere lombardo, alla pena di cinque anni. La condanna in primo grado era stata pronunciata dal tribunale collegiale di Monza nel 2002. Alla sentenza della Cassazione, invece, si è arrivati nel 2007.