Muggiò Continuare così si può. Quello del campo nomadi abusivo all’interno del Parco del Grugnotorto è ormai un problema che va anche al di là della sicurezza e che riguarda almeno altri due ambiti, ovvero i servizi sociali e l’ambiente. Che periodicamente sorgano baracche di lamiera e legno in cui venti-venticinque persone, con donne, vecchi e bambini, vivano in condizioni igienico sanitarie pessime, tra fango, rifiuti e rottami di ogni genere pone da un lato una questione di dignità della persona e della vita, dall’altro quella di una fetta di parco che diventa una discarica abusiva.
Durante l’ultimo sgombero sono state rinvenute decine di batterie inquinanti e diverse bombole di gas, insieme a montagne di spazzatura, alle quali spesso veniva appiccato fuoco da parte dei rom. Il disagio per i residenti della zona è ovvio e i momenti di tensione, nelle settimane precedenti lo sgombero, non sono mancati. «Ci sono stati furti negli appartamenti – ha raccontato L.B. – Mi dispiace dirlo, ma sappiamo che sono stati i nomadi del campo rom». Aggiunge O.N.: «Li vedevamo al mattino sulla strada che esce dalla campagna: certe facce. C’è da avere paura».
In questo clima sono sufficienti un paio di sacchi della spazzatura abbandonati dai rom a margine di via Santa Croce a scatenare la rabbia: «Il venerdì mattina hanno sgomberato, la sera erano già tornati lì in quattro o cinque con le tende – ha protestato C.M, un pensionato residente – Sbattono l’immondizia davanti ai nostri cancelli: li ho tenuti d’occhio e gliel’ho fatta portare via, ma lì non devono più tornare. Gliel’ho detto anche a loro: vengo di notte, cospargo di benzina le tende e poi appicco il fuoco».
Le amministrazioni comunali – stessi problemi sia per quella di centrosinistra che per quella di centrodestra – non hanno a disposizione strumenti efficaci, anche se l’impressione è che nessuno abbia un’idea precisa su come governare un fenomeno foriero di infinite complicazioni: «Stiamo cercando di prendere contatti con il sindaco di Cinisello Daniela Gasparini – ha detto il primo cittadino di Muggiò Pietro Zanantoni – Per adesso una volta ogni due giorni i carabinieri effettuano un sopralluogo sul posto: andiamo avanti così, sperando che alla fine i nomadi desistano». Giovedì mattina nello spiazzo le tende erano sparite, nonostante permanessero segni di presenza umana. Uscendo dalla campagna, infatti, ecco una nomade con due bambini entrare da via Santa Croce. Ha protestato: «Ho quattro figli piccoli e nessuno di loro va a rubare, nonostante non abbiamo da mangiare né da vestirci: i giornali sono bugiardi». Sembra che fosse appena tornata dalla parrocchia di Taccona, dove avrebbe chiesto beni di prima necessità.
Luca Scarpetta