Cesano, ritrova il suo papàa 68 anni dalla scomparsa

Si è realizzato il sogno di Massimina Fusetto, 70enne cresciuta a Molinello e da oltre vent'anni a Seregno. Grazie a internet, la nuora ha scoperto che i resti di Mansemino Fusetto, padre di Massimina, morto in guerra, si trovavano in Germania.
Cesano, ritrova il suo papàa 68 anni dalla scomparsa

Cesano – Per sessantotto lunghi anni ha sperato di dare una degna sepoltura a papà Mansemino e in questi tristi giorni in cui si ricordano i defunti, lei è tornata a sorridere. Si è realizzato il sogno di Massimina Fusetto, settant’anni, originaria del Veneto, cresciuta a Molinello e da oltre vent’anni residente a Seregno. Grazie a internet la nuora Mariarosa, moglie del figlio Massimo, ha scoperto che Mansemino Fusetto era morto il dieci giugno del 1945 in un campo di concentramento in Germania e sino a due settimane fa le sue spoglie riposavano in un cimitero ad Amburgo. Sabato 29 ottobre il soldato Mansemino è tornato in Italia, per essere sepolto al Famedio del cimitero cittadino, ma solo dopo una cerimonia ufficiale con data ancora da fissare.

«Mia madre Uliana è morta nel 2002, senza aver mai saputo in che modo fosse morto – dichiara Massimina – per noi era un disperso in guerra, non eravamo mai riusciti ad avere informazioni precise, solo nel 2010 qualcosa è cambiato». Internet ha aperto un mondo anche nelle ricerche sui caduti al fronte, uno spazio virtuale dove si è mossa con abilità la nuora di Massimina, che navigando nel web ha scoperto il sito www.robertozambonidimenticatidistato.it, dove tra l’elenco dei soldati veneti morti in un campo di concentramento in Germania c’era anche Mansemino Fusetto, nato l’8 settembre del 1914 a Taglio di Po, in provincia di Rovigo.

«Mi è venuta subito in mente mia madre – prosegue Massimina – l’ha amato sino all’ultimo, ha sempre desiderato poter piangere sulla sua tomba. Ora lo faremo io e mio fratello Sergio, l’ultimo nato nel 1944, mia mamma era rimasta incinta prima che papà partisse per il fronte». Massimina ringrazia l’ex sindaco Marina Romanò e Piergiorgio Manara, responsabile settore servizi amministrativi comunali: «Entrambi si sono attivati affinché il rimpatrio diventasse realtà. Prima di ottenere le spoglie di mio padre, dovevo trovare un luogo dove seppellirlo. Ho esposto il problema al sindaco Romanò, visto che la nostra famiglia prima viveva a Molinello, lei si è presa a cuore la situazione e sabato 29 è anche venuta a Milano, per seguire in prima persona le operazioni di rimpatrio». Ora i Fusetto attendono dal municipio la convocazione per una cerimonia solenne alla presenza delle associazioni, sino ad allora l’urna con i resti di Mansemino sarà custodita nella camera mortuaria del cimitero cesanese.

Cristina Marzorati