Albanese domiciliato a Desioin manette per tentato omicidio

Tentato omicidio, possesso e detenzione abusiva d'arma da fuoco, ricettazione, spaccio, traffico di droga. E' questa l'ipotesi accusatoria che ha fatto scattare l'arresto di Jon Hoxha, detto Leo, un cittadino albanese di 25 anni domiciliato a Desio.
Albanese domiciliato a Desioin manette per tentato omicidio

Desio – Tentato omicidio, possesso e detenzione abusiva d’arma da fuoco, ricettazione nonché spaccio e traffico di sostanze stupefacenti. E’ questa l’ipotesi accusatoria che ha fatto scattare l’arresto di Jon Hoxha, detto Leo, un cittadino albanese di 25 anni domiciliato in città. L’uomo, arrestato dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Milano, sarebbe stato protagonista lo scorso 27 luglio di una sparatoria nei pressi della discoteca Cappados di Milano sfociata nel ferimento con colpi di pistola di un altro cittadino albanese di 22 anni. Una rissa nata molto probabilmente da contrasti per il controllo del territorio ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini sono partite dai rilevamenti dei carabinieri della stazione di Gorla del Comando provinciale Milano, poi la Guardia di finanza ha raccolto indizi sul tentato omicidio. Alle 4 e 27 del 27 luglio scorso, in seguito a una segnalazione pervenuta alla centrale operativa del radiomobile per esplosioni di colpi d’arma da fuoco, i carabinieri si sono recati sul posto, in via Ferrante Aporti non lontano dalla discoteca, dove hanno identificato un altro albanese, ferito al polpaccio della gamba sinistra. Condotto al Pronto soccorso dell’ospedale di Milano Città studi, gli venne estratta l’ ogiva,sottoposta quindi a sequestro. Successivamente, nel corso di vari sopralluoghi in locali di Monza e Desio, le Fiamme gialle hanno raccolto informazioni su uno spacciatore albanese, conosciuto appunto come Leo, che proprio alla fine di luglio aveva avuto una serie di contrasti con altri albanesi per il controllo del territorio ai fini dello spaccio.

Le perquisizioni effettuate nell’abitazione dell’uomo, nato in Albania nel 1985, hanno consentito di sequestrare una pistola calibro 7.65 marca Beretta e tredici cartucce (l’arma sequestrata era stata rubata a Pozzuoli nel 2008), una carta d’identità contraffatta (anch’essa oggetto di furto avvenuto ad Orta Nova, provincia di Foggia, nel 2009), 4,5 chilogrammi di eroina (custodita in nove “panetti” avvolti nel cellophane), 4,6 chilogrammi di sostanza da taglio, 10mila e 600 euro in contanti (provento dell’attività di spaccio). Nell’appartamento, adibito a “laboratorio” per taglio, raffinazione e confezionamento dello stupefacente, sono stati rinvenuti anche una pressa, stampi, piastre metalliche, bacinelle, un bilancino di precisione e mascherine antipolvere. Ora il presunto attentatore si trova in carcere a Monza a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.
Federica Vernò