Monza: appalti per il «verde»Il pm accusa 19 imprenditori

Secondo l'inchiesta condotta dai magistrati ci sarebbe un cartello in grado di condizionare le gare d'appalto per il verde pubblico in tutto il Nord Italia. Coinvolto nell'inchiesta un monzese e quattro brianzoli
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MONZA – Un «cartello» di società di fioristi, che sarebbe stato in grado di condizionare diverse gare d’appalto per il verde pubblico in tutta Italia. Questa l’accusa contestata a 19 imputati, per i quali i sostituti procuratori Manuela Massenz e Giordano Baggio hanno formulato la richiesta di rinvio a giudizio con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta.
Nelle accuse, che riguardano anche l’appalto per le sistemazioni delle aree verdi della circoscrizione 4, sono coinvolti anche alcuni imprenditori del settore brianzoli, a partire dal monzese Roberto Luigi Malegori, 50 anni. Secondo la procura di Monza, i fiorai avrebbero instaurato un “sistema” per pilotare a loro vantaggio le gare d’appalto pubbliche, che prevedeva “una serie di offerte con percentuali di ribasso molto ravvicinate tra di loro, in modo da condizionare la media di aggiudicazione finale». A capo di questo cartello di fiorai lombardi un imprenditore milanese. Nell’inchiesta sono coinvolti anche quattro brianzoli. L’avvocato Della Valle, che rappresenta Malegori, respinge ogni accusa e parla di totale estraneità ai fatti.
Parti offese risultano i diversi comuni nei quali il “cartello” avrebbe agito condizionando gli incanti: Varese, Lodi, Vigevano, Lurago D’Erba, Cizzago e Paratico (Brescia), Lainate, Novara, Piuro (Sondrio), Parre (Bergamo), Arese, Andria, Cinisello Balsamo e Carate Brianza. E poi, c’è Monza, con i lavori del 2009 per la sistemazione del verde tra le via Cavallotti, Gramsci, Pavoni.
Federico Berni     
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