Brugherio – Non solo “imprenditori spregiudicati”, come li aveva definiti il tribunale di Monza nella sentenza di gennaio del 2011. Per i giudici della terza sezione della Corte d’Appello di Milano, i Paparo di Brugherio sono colpevoli di associazione a delinquere di stampo mafioso. Ribaltata in secondo grado la sentenza monzese, che aveva condannato Marcello Paparo a sei anni, ma per altri reati.
Venerd i giudici milanesi hanno riservato la pena pi alta proprio all’imprenditore di Isola Capo Rizzuto, attualmente agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Brigherio: 12 anni e sette mesi, pi della richiesta a 11 formulata dal procuratore generale, e pi anche dei 12 anni che erano stati chiesti in primo grado da Mario Venditti. Quattro anni e otto mesi anche per la figlia Luana, che in primo grado era stata assolta. Dieci anni e due mesi per Romualdo Paparo (fratello di Marcello, per lui in primo grado quattro anni), sette anni per Carmelo La Porta, considerato dall’accusa come l’anello di congiunzione tra i Paparo e le famiglie mafiose di Isola Capo Rizzuto; sette anni e nove mesi per Salvatore Paparo, sei anni e quattro mesi per Michele Ciulla, l’unico presente in tribunale.
Tre le pronunce di assoluzione (tre per prescrizione) spiccano quelle di Carmelo Verterame, e soprattutto di Mirko Sala, accusato di essere il “contabile” del clan. Per Sala, brianzolo di Concorezzo, difeso dall’avvocato Stefania Fiorentini, arrivata la seconda assoluzione consecutiva con formula piena.
Federico Berni