Capolavori Creberg alla Villa realeMonza accoglie secoli d’arte sacra

La Vergine in ginocchio, dallo sguardo adorante, davanti al Bambino che Francesco Botticini dipinse intorno al 1470, è l'immagine simbolo della mostra "Pittura sacra dal XV al XVIII secolo" nella cappella di corte di Villa Reale. Sono opere della fondazione Creberg. Fino al 10 giugno, ingresso libero.
Capolavori Creberg alla Villa realeMonza accoglie secoli d’arte sacra

Monza – La Vergine in ginocchio, dallo sguardo adorante, davanti al Bambino che Francesco Botticini dipinse intorno al 1470, è l’immagine simbolo della mostra “Pittura sacra dal XV al XVIII secolo” nella cappella di corte di Villa Reale.
Una mostra piccola, ma di grande suggestione, voluta dalla Provincia di Monza e Brianza, dal Consorzio Villa Reale e Parco e dalla Fondazione Creberg, in occasione del VII incontro mondiale delle famiglie.
Una mostra preziosa non solo per i quattro capolavori scelti tra quelli della Fondazione Credito Bergamasco, ma anche per il luogo espositivo: la cappella di corte che riapre le porte al pubblico e svela tutta la sua bellezza la forte impronta  piermariniana.
“Abbiamo pensato che la contemplazione del bello e dei capolavori dell’arte sacra- spiega il direttore del Consorzio Lorenzo Lamperti- potesse essere il modo migliore per celebrare l’arrivo del Papa a Bresso per l’incontro mondiale delle famiglie”.
A prendere contatti con la Fondazione del Credito Bergamasco è stato l’assessore provinciale alla cultura Enrico Elli che è riuscito a portare a Monza quattro capolavori dell’arte sacra tra il XV e il XVIII secolo.
 “Si tratta di una piccola selezione di dipinti sacri – spiega Elli- quattro capolavori accomunati da bellezza, eleganza e spiritualità che vengono presentati in una cornice splendida come la Cappella di Corte, capace di regalare al visitatore grande suggestione “.
Le opere scelte dal curatore della mostra, Fabio Betti, sono quelle che maggiormente contribuiscono alla meditazione sui valori cristiani della fede e della famiglia. “La dolcissima immagine della Vergine del Botticini- spiega il curatore- rappresenta il fulcro della mostra, l’emblema virtuoso della famiglia, l’intimo legame affettivo tra madre e figlio”.
Con la Vergine del Botticini in cui si coglie la tradizione fiorentina di Filippo Lippi e di Andrea del Verrocchio, è in mostra la “Scena Eucaristica” di Girolamo Romanino (dipinta tra il 1545-50) che riprende un tema caro alla tradizione culturale bresciana. Si tratta del miracolo di sant’Apollonio, quarto Vescovo di Brescia, che trovandosi una notte privo degli strumenti necessari per celebrare la messa, dopo aver pregato i santi Faustino e Giovita, vide comparire ciò che gli serviva per la funzione religiosa.
Il terzo capolavoro esposto è la “Vergine addolorata” del francese Simon Vouet, probabilmente realizzata tra il 1624-25 durante il soggiorno italiano dell’artista conosciuto per il suo raffinato classicismo.
Infine a rappresentare la pittura sacra del XVIII secolo c’è “Santa Maria Maddalena in preghiera” di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto che Giovanni Testori ipotizzò fosse stata dipinta nel 1738, durante il soggiorno a Padova dell’artista. Ipotesi confermata dal confronto con la pala della Madonna con Bambino e santi conservata nella chiesa padovana di Santa Lucia.
Segnalata sulla guida del pellegrino, la mostra è allestita da Progetto Lissone che ha studiato come valorizzare al meglio le opere ponendole ai quattro angoli della cappella di corte.
Fino al 10 giugno da martedì a venerdì, dalle 14.30 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 20. Visite guidate su prenotazione per gruppi di al massimo 25 persone telefonando ai numeri  039 39464213 / 328 7350773 o scrivendo a info@reggiadimonza.it . Ingresso libero.
Rosella Redaelli