Vimercatese – Il raccolto dei campi. Per quantitativi ingenti. E poi attrezzi da lavoro, e ortaggi e verdura coltivati negli orti, spesso per fine privato o da rivendere in quantità ridotte, nella filiera ormai sempre più diffusa del chilometro zero. Talvolta mezzi meccanici per la lavorazione dei terreni. Ma anche gasolio agricolo e legna da ardere. Da diversi mesi a questa parte, il furto a danno dei coltivatori locali è un fenomeno in crescita, sia per quantità sia per varietà del materiale che finisce nel mirino dei malviventi. Nell’obiettivo dei ladri sono soprattutto i capannoni, le cascine e i depositi inseriti in piena campagna, lontano dai centri abitati e dunque meno presidiati.
Lo confermano i titolari di alcune aziende agricole della zona, a Oreno come ad Agrate. “Mi sono stati sottratte quantità ingenti di raccolto, ho anche sporto due denunce ai carabinieri- ha raccontato Giuliano Fumagalli, tra i maggiori produttori di patate di Oreno- e in occasione dell’ultimo raccolto, tra il luglio e l’agosto dell’anno scorso, mi hanno rubato circa cinque quintali di patate che avevo sistemato nel deposito”. E poi ci sono stati furti minori, in tanti episodi, sempre di patate. Ma non solo. “Mi hanno portato via anche la legna tagliata e accatastata -ha continuato Fumagalli- L’ultimo furto di legna l’ho subito questo inverno, a gennaio, per quattro quintali di peso. Hanno tagliato la rete di recinzione, sono entrati e si sono portati via la legna”.
Infine, il gasolio. Sottratto sia dal trattore sia dalle cisterne di riserva. “Sono fenomeni in aumento, in questi ultimi anni è stato un crescendo -ha concluso l’agricoltore- Ho sentito anche altri colleghi lamentare una situazione simile. Diciamo che ormai non si può lasciare più nulla all’aperto e incustodito, bisogna mettere al riparo e sotto allarme, bisogna sottrarre alla vista qualunque cosa per non renderla oggetto potenziale di furto. Che dire? È sempre peggio”. In molti casi al danno patito per la perdita dei prodotti si somma quello materiale per lo sfondamento della recinzione esterna e delle porte di accesso ai capannoni.
“I furti sono aumentati sicuramente anche nella campagna di Omate -ha concordato Ugo Sironi, agricoltore della frazione- Episodi di furto ci sono sempre stati ma ultimamente sono più frequenti. Sono entrati più volte anche nel mio capannone, hanno rubato gli attrezzi da lavoro, ma anche le verdure e la frutta del mio orto”. Dunque in questo caso si tratta di ladrocinio di piccolo cabotaggio, cipolle, carote, sedano, piselli, pomodori. Furti che non sembrerebbero finalizzati allo smercio di grossi quantitativi a terzi ma quasi compiuti per soddisfare bisogni alimentari ben più contenuti e urgenti, forse per mettere qualcosa in tavola.
Sironi coltiva i suoi terreni a cereali, “il raccolto dei campi a dire il vero non ha mai subito furti, ma è successo che mi hanno rubato la motozappa, con un danno di qualche migliaio di euro. Ma i danni maggiori alla fine sono quelli alla struttura”. Perché se vengono sfondate le recinzioni e gli ingressi dei capannoni per portare via carote e cipolle, l’agricoltore si ritrova poi in carico i costi di riparazione e ripristino di serramenti e cancelli.
Anna Prada
Davide Perego