Vimercate e gli incentivi comunali«Sindaco e segretario, dimissioni»

Venerdì, in consiglio comunale, sarà battaglia: quella del confronto sugli incentivi sbagliati dati per dieci anni ai dipendenti comunali di Vimercate - soldi che ora vengono chiesti indietro agli impiegati - e sulle richieste delle minoranze, che vogliono la rimozione del segretario generale e le dimissioni del sindaco.
Vimercate e gli incentivi comunali«Sindaco e segretario, dimissioni»

Vimercate – Sull’irregolarità decennale del fondo incentivi del Comune l’opposizione, compatta, attacca. E rilancia. Lo scatto in avanti sottoscritto dai sei consiglieri di minoranza, per i tre gruppi di Pdl, Lega nord e Movimento 5 stelle, è l’esposto-segnalazione di presunto danno erariale inviato lunedì alla procura regionale della Corte dei Conti di Milano. Ma non è finita: le minoranze chiedono all’unisono la cacciata del segretario generale di palazzo Trotti, Ciro Maddaluno, e del sindaco di centrosinistra Paolo Brambilla, in una seria di mozioni che saranno discusse almeno in parte venerdì sera in consiglio comunale.

Il carico da novanta è la richiesta, quasi contestualmente girata all’altra parte del parlamentino locale, per chiedere l’eventuale adesione dei consiglieri di maggioranza, «opportunità da noi giudicata rilevante, dato il ruolo di responsabilità che ciascun consigliere ricopre istituzionalmente e a livello giuridico/giurisdizionale», chiosa il documento dell’opposizione. Opzione che la maggioranza, attraverso il capogruppo Pd Mauro Alessandri, fa sapere di «rimandare al mittente». L’esposto inviato alla Corte dei Conti è articolato e ricostruisce anche il contesto quantomeno discutibile, secondo l’opposizione, nel quale sarebbe maturato il macroerrore nell’erogazione indebita di premi: «Siamo l’unico Comune italiano nel quale il segretario generale abbia nel 2007 preteso e ottenuto che gli venisse erogato dal Comune un consistente anticipo degli arretrati correlati al contratto nazionale dei segretari ancora da stipularsi»; e poi i costi, considerati quantomeno gonfiati rispetto a quelli di mercato, per la redazione del Pgt affidata al settore urbanistica interno; il fatto che Vimercate, insieme con Ornago, dove il segretario generale è il medesimo, sia uno dei pochi Comuni lombardi a non pubblicare per esteso le determine dirigenziali all’albo pretorio on line. Per le minoranze resta in primo piano la necessità di identificare con equità e trasparenza le responsabilità precise.

«Il nostro giudizio su questo esposto è durissimo -ha commentato Alessandri- Ci pare un minestrone che mette insieme cose che non c’entrano nulla e pure in modo fuorviante. Questi consiglieri di opposizione, tutti quanti, dimostrano di comportarsi come squali, in attesa di qualsiasi errore dell’amministrazione per scatenare un pandemonio». L’errore in questo caso pesa però per 2,5 milioni di euro, che potrebbero dover essere in buona parte restituiti dai dipendenti comunali.

«Nessuno nega che si tratti di una situazione delicata, ma la legge impone questa restituzione e questo esposto non credo faccia il bene della città e neppure dei dipendenti. Se interviene la Corte dei Conti potrebbe essere imposto dall’alto e in tempi rapidi uno schema di recupero che addosserà l’onere in modo ancora più pesante sui dipendenti laddove si sta cercando un sistema per alleggerire il più possibile questa restituzione », ha concluso Alessandri.
Anna Prada