Lissone, la paura di una famigliaBis dei ladri in ventiquattro ore

Ladri in casa, per due sere consecutive, alla stessa ora. E' l'incredibile disavventura capitata alla famiglia di Maurizio Mazzoleni, lissonese molto noto in città essendo stato candidato alle ultime elezioni e impegnato nel volontariato.
Lissone, la paura di una famigliaBis dei ladri in ventiquattro ore

Lissone – Ladri in casa, per due sere consecutive, alla stessa ora. E’ l’incredibile disavventura capitata alla famiglia di Maurizio Mazzoleni, lissonese molto noto in città essendo stato capogruppo e candidato sindaco delle liste civiche del Listone, nonché impegnato nel volontariato. Lunedì scorso, intorno alle 19.15, e martedì alla stessa ora, la sua villetta di via Baracca è stata violata da tre individui che, a volto scoperto, hanno tentato di commettere un furto.

«Stai fermo e zitto» – Lunedì sera in casa c’era solo il figlio Roberto, 30 anni: «Ho sentito dei rumori sospetti e ho visto degli sconosciuti con una torcia in mano nella camera da letto dei miei genitori» racconta, stanza posta al primo piano della villetta. «Ho urlato e i ladri, sorpresi, sono saltati dal balcone appigliandosi ad alcune sporgenze in cemento, e hanno raggiunto il vialetto interno della casa – continua – Quindi sono corsi verso il cancello, l’hanno scavalcato come veri acrobati. Io li ho inseguiti ma mi hanno minacciato: “Stai fermo e zitto” mi hanno detto. Poi sono fuggiti su una macchina parcheggiata di fronte all’ingresso». Dalla casa non sarebbe stato sottratto nulla, evidentemente i ladri erano appena entrati nell’appartamento.

Il secondo raid – L’incredibile, la sera successiva. Alla stessa ora, Maurizio Mazzoleni, moglie e figlio sono in casa: «All’improvviso – racconta l’ex politico – abbiamo visto una lampada a fotocellula del giardino accendersi. Ci siamo affacciati alla finestra abbiamo visto tre individui che sono subito fuggiti in direzione del cancello. Raggiunta la via Baracca sono saliti su un’auto e sono scappati lanciandoci insulti».
Due episodi da brivido. Dall’abitazione non sarebbe stato sottratto nulla, evidentemente i malviventi non hanno avuto il tempo necessario per frugare fra cassetti ed armadi. Un travertino danneggiato, ricorda la disavventura. «Per scappare, saltando giù dal balcone, qualcuno di loro lo ha rotto – spiega Mazzoleni – Nei giorni seguenti non volevo lasciare solo mio figlio in casa, rimasto scioccato dall’accaduto ».

Il numero di targa – Il figlio Roberto è visibilmente traumatizzato. «Non l’avrei mai immaginato, quando ho visto la pila e questi tre individui non ci volevo credere» dice. Tre individui, lunedì sera, altrettanti martedì. Gli stessi? Difficile dirlo. «Siamo riusciti a segnalare il numero di targa dell’auto utilizzata martedì sera» spiega Mazzoleni che ha denunciato i due tentati furti ai carabinieri e che ora pensa ad un sistema di antifurto «E dire che in 50 anni non mi è mai capitato nulla».
Elisabetta Pioltelli