Monza – La Pischiatria dell’ospedale San Gerardo rischia di scoppiare. Per un attacco di ansia, per una crisi depressiva, per un esaurimento il medico di famiglia rimpalla il paziente in Villa Serena. Dove, accanto alle storiche malattie psichiatriche di schizofrenia e patologie bipolari, lo specialista si trova anche a dover gestire queste patologie minori.
A delinearci un ritratto di una Psichiatria in continua evoluzione ma ferma ai modelli organizzativi di vent’anni fa è il professor Massimo Clerici, responsabile del Dipartimento di salute mentale del San Gerardo che si trova a gestire un reparto sempre pieno, centri psicosociali che non hanno un posto libero e al tempo stesso affrontare situazioni nuove come le dipendenze da internet o approcci particolari a situazioni di disagio degli extracomunitari che, a prima vista scambiati per patologie psichiatrie, in realtà sono espressioni culturali.
La situazione è difficile da gestire, sia in reparto che fuori. Dentro, con la cura di pazienti acuti, spesso tossicodipendenti o superaggressivi che si affiancano a pazienti con patologie minori. “E’ fondamentale offrire risposte diversificate a problemi diversificati – ha incalzato Clerici – Se da una parte si tende a risparmiare, a tagliare sulla sanità, è importante anche ricordare , per quanto riguarda la Psichiatria, che Monza ha esigenze diverse rispetto ad altri ospedali”.
In questa area metropolitana, come nelle grandi città, arriva di tutto e di più: depressi, ansiosi, schizofrenici, bipolari, tossici, alcolizzati ma anche dipendenti da gioco d’azzardo, da Internet. E ciascuno ha bisogno di risposte diverse e specifiche. “Anche noi dobbiamo attrezzarci di fronte a questi rapidissimi cambiamenti sociali” ha concluso.