Desio – A Pio Candeloro, il presunto capo della locale di ‘ndrangheta di Desio, la pena più elevata. 41 condanne e 3 assoluzioni i numeri del processo di primo grado relativo alla maxi operazione Infinito di luglio del 2010 contro le presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia.
Il collegio dell’ottava sezione penale ha stabilito anche un risarcimento alla Regione Lombardia di 1 milione e 200 mila euro, trecentomila euro sono stati stabiliti per la parte civile regione Calabria, la stessa cifra per la provincia di Monza-Brianza, il comune di Seregno e il comune di Desio, il Comune di Bollate e quello di Pavia. Disposti inoltre risarcimenti da parte di alcuni degli imputati alla presidenza del Consiglio dei Ministri per 500 mila euro al ministero dell’Interno e al ministero della Difesa.
Carlo Chiriaco, ex direttore della Asl di Pavia, è stato condannato a 13 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Diciotto anni è la condanna per il boss Pino Neri e 16 anni per Vincenzo Novella, altro esponente di spicco della ‘ndrangheta. Dodici anni di reclusione per Ivano Perego, della Perego General Contractor (e la pena accessoria della inabilitazione all’esercizio di imprese commerciali per dieci anni) e 13 anni e sei mesi per l’ex carabiniere Michele Berlingeri.
Alla lettura del verdetto, nell’aula bunker del carcere di San Vittore, è partito un ironico applauso seguito da insulti e proteste nei confronti dei giudici da parte di alcune decine di parenti degli imputati.