Allarme terrorismo, egiziano scarcerato a Monza e subito espulso

Allarme terrorismo a Monza, espulso un egiziano appena scarcerato da via Sanquirico. Secondo l’amministrazione penitenziaria si trattava di un soggetto «a rischio di proselitismo e radicalizzazione».
Il carcere di Monza
Il carcere di Monza

«Motivi imperativi di sicurezza pubblica»: segnalato dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del carcere di Monza come detenuto «a rischio di proselitismo e radicalizzazione», appena è stato scarcerato, domenica scorsa, la polizia di Stato ha espulso dall’Italia un egiziano di 62 anni.

E.M.O.M., queste le iniziali, era detenuto in via Sanquirico per occupazione abusiva e discarica non autorizzata di materiali pericolosi ed era stato anche indagato nel 1995 dalla Procura di Milano nell’operazione Sfinge, la prima inchiesta inerente il terrorismo internazionale di matrice islamica. Nel corso della detenzione nel carcere di via Sanquirico il 62enne era stato segnalato dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria nell’ambito dell’attività di monitoraggio dei detenuti a rischio di proselitismo e radicalizzazione violenta di matrice confessionale islamica ed era stato inquadrato nel primo livello, quello più alto, del profilo analisi: “monitorato”.

L’Ufficio immigrazione della questura di Milano ha quindi emesso un provvedimento di allontanamento per motivi imperativi di pubblica sicurezza con esecuzione immediata alla frontiera a mezzo della forza pubblica, convalidato dal tribunale ordinario di Milano. Il rimpatrio è stato eseguito domenica sera su volo Egyptair con partenza da Milano Malpensa e arrivo alle 21.30 allo scalo internazionale de Il Cairo, con l’ausilio di tre operatori di scorta internazionale.

Da agosto del 2010, quando furono espulsi dall’Italia due marocchini R.I. e A.G, di Giussano, che secondo le indagini della Digos avrebbero avuto alcuni obiettivi civili e militari in Brianza, sono già quattro i presunti estremisti islamici allontanati dal nostro Paese. Anche K.B.H., 38 anni, sposato ad italiana e residente a Vimercate, tunisino espulso a novembre del 2015 dall’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano in quanto sarebbe stato vicino all’Isis e avrebbe addirittura meditato un attentato. Aveva frequentato il centro islamico monzese di via Ghilini dal quale era stato allontanato in quanto avrebbe più volte manifestato odio per l’Italia e dell’Occidente.

Infine A.M., cittadino italiano di origini marocchine, campione di pugilato in Svizzera, tra i protagonisti alla “Notte dei campioni” di Seregno”, arrestato il 14 maggio 2016 a Lecco in un’operazione congiunta tra Ros-Digos contro il terrorismo jihadista.