A Monza parte il corso da 100 ore per diventare programmatore turistico esperienziale

Gli iscritti sono già una ventina: l’idea di diventare “programmatore turistico esperienziale” piace. E l’attesa per l’inizio delle lezioni è tanta. Parte il 25 febbraio il corso promosso da Apa Confartigianato Imprese Monza e Brianza - Milano, con il suo Istituto Luigi Gatti e in collaborazione con Boston Group e Xploritaly.
Turismo a Monza
Turismo a Monza Fabrizio Radaelli

Gli iscritti sono già una ventina: l’idea di diventare “programmatore turistico esperienziale” piace. E l’attesa per l’inizio delle lezioni è tanta.
«Viaggiare è la mia vita – commenta Fulvia Poli, corsista di Milano – Non vedo l’ora di tornare in aula: sono disoccupata da tre mesi e sono convinta che questo corso possa aiutarmi a rientrare nel mercato del lavoro. Ho quasi sessant’anni ma desidero ancora imparare e rimettermi in discussione».

Apa Confartigianato Imprese Monza e Brianza – Milano, con il suo Istituto Luigi Gatti e in collaborazione con Boston Group e Xploritaly, sta per lanciare il corso di formazione per “diplomarsi” in questa particolare disciplina, il turismo esperienziale.
«Se c’è un settore in continua riflessione su se stesso e in rapida evoluzione, questo è proprio il turismo – commentano dagli uffici di viale Stucchi – Perché una visita a un luogo estraneo può trasformarsi in un bagaglio di vita oppure restare una parentesi impolverata in un cassetto della memoria. È così che nasce il concetto di turismo esperienziale, un’idea innovativa eppure vecchia come il mondo, quella del fare e del vivere, dello “sporcarsi le mani” ».

Il corso prenderà il via il 25 febbraio presso la sede monzese di Apa: in 100 ore i novelli studenti si avvicineranno al project management, allo storytelling e al videomaking. Studieranno poi le normative di settore, il marketing e il social marketing del turismo.

«Lavoro nel turismo da vent’anni – racconta Miryam Frison di Desio, un’altra corsista – Ho il patentino di accompagnatore turistico in lingua inglese e qualche tempo fa ho dato vita al progetto Explore Milan, che raccoglie una serie di itinerari turistici tematici ed esperienziali. Il turismo di massa ormai è obsoleto, quello che conta al giorno d’oggi è vivere emozioni. Per questo ho deciso di iscrivermi al corso: per aggiornarmi ulteriormente sulle ultime tendenze del settore».

Il ciclo di lezioni si propone di formare figure che sappiano valorizzare il territorio con un microprogramma che renda attrattivi settori finora impensati: gli enti coinvolti nel progetto propongono così una nuova tipologia di attività turistica targata post-expo e rivolta in particolare ai giovani.

«Il corso può trasformare una passione specifica in un lavoro di trasmissione di tale interesse al visitatore: è possibile creare itinerari della musica, del cibo o della natura – conclude il docente Gianfranco Verrini – Io stesso, ad esempio, accompagno piccoli gruppi a spasso per il parco di Monza in bicicletta alla ricerca di angoli sconosciuti anche a chi vive nei paraggi. Il turismo esperienziale non inventa nulla, porta alla luce quello che c’è. Le parole chiave, a mio avviso, sono quattro: “Vieni, guarda, gusta e ricorda”. Perché al giorno d’oggi è questo valore aggiunto a fare la differenza».