#Fuoriporta, mai una serie B così bella: tra nobili decadute e realtà emergenti

Nella rubrica di Fabio Monti il conto alla rovescia per la partenza della nuova categoria cadetta, che si preannuncia competitiva come non mai. Campagna trasferimenti aperta sino al 5 ottobre: solo cinque delle 20 squadre al via, Monza compreso, non sono mai arrivate in Serie A
Antonino Barillà, a destra, 32 anni: passato nei giorni scorsi dal Parma al Monza
Antonino Barillà, a destra, 32 anni: passato nei giorni scorsi dal Parma al Monza

Fra meno di un mese si comincia. Sabato 26 settembre, torna in campo la serie B, che ha appena definito l’organico per la stagione 2020-2021. È presto per tracciare un quadro preciso delle potenzialità delle venti squadre in campo, visto che la campagna trasferimenti si chiuderà soltanto il 5 ottobre, ma è già chiaro che il Monza, nonostante una campagna acquisti sontuosa, dovrà dare tutto, perché la concorrenza si annuncia di alta qualità, con un torneo migliore rispetto a quello appena concluso: delle venti squadre al via, soltanto cinque (Cittadella, Cosenza, Entella, Monza e Pordenone) non sono mai state in A. Le tre retrocesse (Brescia, Lecce e Spal) hanno tradizione, forza societaria e determinazione per puntare a un immediato riscatto. C’è poi chi ha mancato la promozione ai playoff e intende riprovarci: se il Cittadella resta una bella realtà, ma con sbalzi di umore inquietanti, Empoli e Chievo hanno tutto per puntare al massimo obiettivo. Come il Frosinone, che ha perso la A in finale e soltanto per il peggior piazzamento nella stagione regolare. C’è poi da mettere in conto, secondo tradizione, il fattore sorpresa, perché da sempre emerge una squadra che arriva fino in fondo, dopo la partenza a fari spenti. Nell’ultimo campionato, lo Spezia in A ha sorpreso tutti, sebbene nessuno dubitasse della qualità della rosa, ma la vera sorpresa è stato il Pordenone, che, reduce dalla promozione dalla C, è andata vicino al doppio salto in avanti. In questo senso, sarà da seguire con attenzione il Vicenza, tornato in B, dopo lunghi tormenti societari: il piano prevede l’atterraggio nella massima serie in quattro anni, ma si sa che un conto sono le parole, un altro i fatti e se c’è la possibilità di accelerare, nessuno si tira indietro. È un torneo a trazione centrosettentrionale, con soltanto quattro squadre del Sud (Cosenza, Lecce, Reggina e Salernitana) e senza Var. Lo stop dell’ultimo campionato, causa Covid-19, ha reso impossibile la preparazione degli arbitri per la video-assistenza, che era prevista già nella stagione regolare. Tutto rinviato, come quest’anno, ai playoff. Il che significa prepararsi anche agli errori. Resta il fatto che, a fronte di tutte queste difficoltà, il Monza ha tutto (società, allenatore e giocatori) per una prima volta da incorniciare. C’è da avere ambizione, non paura.