Un matrimonio sotto rete? Vero Volley e Milano, per ora no

Dagli screzi al suggestivo scenario di una fusione per Vero Volley e Milano. Tra Marzari e Fusaro il contatto c’è stato, ma la strada non sembra percorribile. A meno che lo sponsor cambi le carte in tavola...
Alessandra Marzari, presidente del Vero Volley, qui in tribuna durante la partita interna con Milano
Alessandra Marzari, presidente del Vero Volley, qui in tribuna durante la partita interna con Milano

Vero Volley continua a pensare al futuro della prossima stagione, e non solo dal punto di vista sportivo. La ricerca di nuovi partner commerciali è infatti la priorità. «Ce la stiamo mettendo tutta» spiega il presidente Alessandra Marzari, «Il nostro ufficio marketing è rivolto principalmente a questo obiettivo, oltre che all’organizzazione di VolleyLovers».

Le opzioni sul campo? Tutte. Compresa, come ha spiegato recentemente la stessa numero uno della società, un trasferimento a Milano, «solo qualora un eventuale sponsor me lo chiedesse» per usare le parole della stessa Marzari. E, tra tutte le possibilità, ce n’è stata anche una, quella apparentemente più difficile di tutte. Una fusione con Revivre Milano, la squadra milanese che, in attesa del PalaLido (indisponibile per lavori ancora a lungo), ha disputato le sue gare interne quest’anno al PalaDesio. Una soluzione all’apparenza impraticabile, visto le polemiche degli scorsi mesi, ma qualche contatto c’è stato, in occasione del derby di ritorno, con una proposta, solo abbozzata e tutt’altro che studiata a tavolino, del patron e sponsor di Milano, Lucio Fusaro.

«Al di là di tutto, Fusaro è il patron di una società di pallavolo, e non vedo assolutamente come le nostre due società possano condividere un cammino comune» ha spiegato la stessa Alessandra Marzari, che in passato aveva criticato le modalità di accesso ai campionato di Powervolley Milano, che aveva acquisito prima i diritti di A2 e successivamente, di A1. «In qualità di sponsor, invece, non saprei che dire, anche se i partner del consorzio Vero Volley condividono un percorso che va al di là dell’aspetto sportivo, ad esempio lavorano attivamente con il nostro comitato scientifico».

«Anche se sono stato a lungo un giocatore di pallavolo, oggi mi occupo di tutt’altro, sono un imprenditore che lavora spesso fuori dall’Italia» ha spiegato Fusaro. «Mi occupo proprio di lavorare a progetti per renderli vincenti, e mettersi insieme per costruire una squadra competitiva, poteva essere una strada percorribile, anche se ora mi sembra una storia chiusa». Il contatto tra le sue società, in ogni caso, non ha avuto un seguito anche per ulteriori problemi sorti in una riunione di lega. «Io ho sempre sponsorizzato società sportive e lo faccio perché credo nei valori dello sport, e trovo incredibile che Milano, la capitale economica di uno dei paesi più ricchi al mondo, non abbia un palazzetto, una piscina olimpionica, un velodromo. Al di là dei problemi e delle decisioni assunte, credo che anche la presidente Marzari, che ha speso molte energie in questa sua avventura, sia una risorsa importante per il mondo dello sport».

Dal canto sua, il presidente monzese, con la squadra di ritorno dalla tournée in Cina, guarda sempre all’estremo oriente: «C’è molto interesse» spiega la Marzari, «verso la pallavolo italiana e il consorzio Vero Volley in generale. D’altra parte, non si è ricevuti dal direttore del Bureau dello sport della città di Pechino per caso». Che le risorse per il futuro arriveranno da lì?