Tokyo 2020, inseguimento a squadre: quartetto azzurro, finale con record iridato

Straordinaria impresa di Ganna, Consonni, Milan e Lamon: superata la Nuova Zelanda in una semifinale tiratissima e con il nuovo primato mondiale. Si giocano la medaglia d’oro con la Danimarca, dopo l’incredibile epilogo con la Gran Bretagna. E la Brianza sogna come ai tempi di Arienti e Vigna
Il quartetto azzurro (Simone Consonni, Jonathan Milan, Filippo Ganna, Francesco Lamon) in finale con il nuovo record del mondo
Il quartetto azzurro (Simone Consonni, Jonathan Milan, Filippo Ganna, Francesco Lamon) in finale con il nuovo record del mondo

Le strade della Brianza le conoscono, così come qualcuno di loro ricorda anche l’asfalto dell’autodromo, percorso durante il Medaglia d’oro del Pedale Monzese, come Simone Consonni e Francesco Lamon. O Filippo Ganna, il diamante del ciclismo italiano, cresciuto tra l’usmatese Lampre Merida, il Team Colpack e la Uae Emirates che proprio in Brianza ha preso il volo verso il presente radioso che sta vivendo innanzitutto con Tadej Pogacar, dominatore degli ultimi due Tour de France e fresco bronzo nella prova in linea alle Olimpiadi di Tokyo.
E la Brianza, con l’Italia intera, torna a sognare. Ispirandosi a quell’oro nell’inseguimento a squadre che riporta a Roma 1960, in cui il desiano Luigi Arienti conquistò l’oro in squadra con il milanese di Brianza Marino Vigna, Franco Testa e Mario Vallotto.
A Tokyo, Ganna, Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan disputeranno nella giornata di mercoledì la finale nell’inseguimento a squadre contro la Danimarca. Un traguardo ottenuto grazie alla straordinaria vittoria in semifinale con la Nuova Zelanda, battuta sul filo di lana dalla Nazionale azzurra, capace con il suo tempo di 3.42.307 di stabilire anche il record del mondo alla media di 64.765 km/h.
Per gli italiani, come detto, ora la sfida a una Danimarca che in semifinale ha superato la Gran Bretagna dopo una gara con caduta dei due treni a due giri dalla fine. Alla giuria è servita un’ora di consultazione per assegnare il successo ai danesi.