Giro d’Italia 2020: Demare in volata, nella prima tappa senza lo sfortunato Thomas

Il giornalista Gianfranco Josti racconta il Giro d’Italia per ilCittadinoMb.it: Sagan e Ballerini battuti in volata, Almeida consolida il primato in classifica.
Il gallese Geraint Thomas ha dovuto abbandonare un Giro che lo vedeva tra i favoriti per la vittoria finale: in foto, i segni della caduta
Il gallese Geraint Thomas ha dovuto abbandonare un Giro che lo vedeva tra i favoriti per la vittoria finale: in foto, i segni della caduta

Gianfranco Josti, storica firma del Corriere della Sera e decano dei giornalisti di ciclismo, commenta il Giro d’Italia 2020 – ribattezzato Giro dell’incertezza – per ilCittadinoMb.it. Nella tappa che saluta la Sicilia, maglia rosa sempre più salda sulle spalle di Almeida. E Peter Sagan ancora battuto.

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Il Giro d’Italia ha lasciato la Sicilia per cominciare da Mileto la lunga risalita verso Milano. Geraint Thomas, trentaquattrenne gallese, capitano del Team Ineos, ha lasciato il Giro d’Italia perché nella caduta di lunedì a Enna, mentre si apprestava a raggiungere la partenza reale, ha riportato la frattura del bacino. Brutta perdita per la corsa rosa che, evidentemente, non gli porta fortuna: nel 2017 coinvolto in una maxicaduta provocata da un agente, fu costretto a tornarsene a casa.

L’ultimo traguardo proposto in Sicilia dal Giro non ha mancata di creare autentica suspense perché tre sprinters hanno tagliato contemporaneamente la linea d’arrivo: il francese Armaud Demare, lo slovacco Peter Sagan e l’italiano Davide Ballerini. Solo l’occhio elettronico del fotofinish ha potuto ufficializzare l’ordine d’arrivo premiando il corridore transalpino, regalando invece al tre volte campione del mondo l’ennesima delusione dopo la netta sconfitta subita da Diego Ulissi ad Agrigento.

Con una coraggiosa volata al traguardo volante di Barcellona di Pozzo Grotto, il giovanissimo portoghese Almeida maglia rosa ha incamerato un abbuono così non deve più condividere il primato in classifica generale con Caicedo, dominatore dell’Etna.

Al Giro tiene banco la polemica sulle borracce che hanno provocato la caduta di Thomas e fatto correre grossi rischi a diversi concorrenti. Sotto accusa i portaborracce di cui sono dotate tutte le biciclette perché, per inseguire l’obiettivo di alleggerire sempre di più il mezzo, adesso sono ritenuti insicuri e pericolosi: basta affrontare una strada in pavé, un asfalto dissestato, un dosso ed un tombino ecco che le borracce (indispensabili per i corridori) escono dal contenitore come proiettili e si trasformano in pericolosissimi ostacoli. Gianni Bugno nelle sue vesti di presidente del sindacato mondiale dei corridori, ha già preannunciato di volere affrontare il problema .

Mercoledì 7 ottobre il Giro d’Italia presenta una tappa molto lunga (225 km) e molto insidiosa: non c’è un metro di pianura, ma soprattutto c’è da affrontare il Valico di Montescuro la cui vetta dista una quindicina di chilometri da Camigliatello Silano, sede d’arrivo al termine di una lunga e tortuosa discesa.