Basket: Aurora in ospedale a Desio e Monza con i pupazzi del Teddy Bear Toss

La missione si è compiuta sul finire della settimana: la prima squadra e l’Under 18 della Pallacanestro Aurora Desio hanno fatto visita agli ospedali di Desio e Monza regalando ai pazienti del reparto di pediatria i i pupazzi raccolti durante l’iniziativa Teddy Bear Toss.
Basket Teddy bear toss Aurora Desio consegna i pelouche raccolti al palazzetto - foto Aurora Desio
Basket Teddy bear toss Aurora Desio consegna i pelouche raccolti al palazzetto – foto Aurora Desio

La missione si è compiuta sul finire della settimana: la prima squadra e l’Under 18 della Pallacanestro Aurora Desio hanno fatto visita agli ospedali di Desio e Monza regalando ai pazienti del reparto di pediatria i i pupazzi raccolti nell’ultima partita casalinga durante l’iniziativa Teddy Bear Toss.
Un passo indietro. Nonostante una sconfitta contro San Vendemiano (70-78), la Rimadesio merita gli onori della cronaca per lo spettacolare Teddy Bear Toss del match dell’antivigilia di Natale. La bellezza di 403 pupazzi sono stati lanciati in campo dai tifosi al primo canestro dell’incontro. Raccolti dai giocatori stessi, i peluche sono stati donati agli ospedali.

Che cos’è. Come è nata questa bella consuetudine? Tutto ebbe inizio nell’ormai lontano 5 dicembre 1993, quando durante un match della Canadian League di hockey su ghiaccio una rete di Brad Lukwich diede il via al lancio di ben 2.400 peluche nel primo Teddy Bear Toss della storia. I giocattoli furono donati ai bambini ricoverati in ospedale. L’evento, come si direbbe oggi, divenne “virale” e fu adattato nei campionati nordamericani di hockey durante la stagione invernale, in prossimità delle festività natalizie. Da anni ormai è un’istituzione per l’America del Nord come lo è Santa Claus. Nel 2014 i pionieri del Teddy Bear Toss nella Lega serie A di basket furono i dirigenti della Pallacanestro Trieste, poi seguiti da altre società. Chissà che il contributo aurorino non aiuti a trovare nuovi emulatori anche nelle serie minori.

L’impegno di Mondo Aurora. «L’idea è stata mia – confida Mario Villa, di Mondo Aurora – perché, dopo avere letto l’iniziativa da “La giornata tipo” (una pagina facebook dedicata ai fatti della pallacanestro, ndr) con gli altri del gruppo abbiamo organizzato il tutto per regalare un sorriso a tanti bambini ammalati».

Il palazzetto Aldo Moro si è così riempito di colori al momento del fatidico lancio, grazie ai generosi spettatori, che hanno donato in media un teddy a testa. Nella struttura erano presenti infatti quasi 400 persone. Un’allegra pioggia che ha divertito tutti, compresi i giocatori, che si sono dati da fare per primi a raccogliere i peluche: ce n’erano di ogni sorta, dai più recenti pupazzi dei Minions e dell’unicorno tratti da Cattivissimo Me ai più tradizionali orsacchiotti da compagnia fino ai più strani e buffi animaletti.

In prima linea. I cestisti della squadra aurorina si sono poi prestati a fare visita personalmente ai bambini ricoverati nei due ospedali brianzoli. Un gesto di grande umanità che assume maggior valore visto il difficile momento vissuto dal punto di vista sportivo. Se il 2018 è stato nella parte finale avaro di punti con i portacolori bluarancio è però stato ricco di impegno e di buona volontà dentro e fuori dal campo.