#Morosininpista: buon compleanno Valentino (e non fare la vecchia gloria)

Correre in scuderia senza possibilità di vittoria? Caro Valentino Rossi, lascia perdere e corri la tua ultima stagione: parola di #Morosininpista.
Valentino Rossi a Monza per il rally
Valentino Rossi a Monza per il rally Fabrizio Radaelli

Il 2020, poi il posto di Valentino Rossi alla Yamaha ufficiale nel 2021 lo prenderà il giovane emergente francese Fabio Quartararo. Se vorrà correre ancora, il pluricampione del mondo potrà correre con la Yamaha di serie B, quella sponsorizzata Petronas. Valentino ha fatto sapere che se quest’anno sarà ancora competitivo potrà continuare a correre anche nel 2021 con la Petronas, se quest’anno si accorgerà di non essere più al top smetterà.

Ora non c’è dubbio che anche a 41 anni (li compierà il prossimo 6 febbraio) Valentino Rossi abbia classe da vendere. Ma se l’età diventa un fattore secondario, non così lo sono la lunga militanza di 25 anni nelle varie categorie mondiali della moto né il mezzo tecnico che gli si propone. Se 25 anni non logorano la tecnica e, forse, l’agonismo, diventa però logorante gara dopo gara la prospettiva di correre da comprimario, sia pure guadagnando milioni, senza poter più vincere. Ci ha provato il grande Michael Schumacher, dopo aver vinto sette titoli mondiali di cui gli ultimi cinque con la Ferrari, di continuare con un’altra scuderia nel triennio 2010-2012.

Si era ritirato nel 2006, quando si era accorto che la Ferrari stava cominciando a perdere colpi, aveva 37 anni e aveva guadagnato da nababbo. Poi nel 2010 era tornato in pista con una scuderia che non era da poco, perché era la Mercedes che aveva come seconda guida Nico Rosberg. Forse Schumi si era preso in carico lo sviluppo della monoposto tedesca che, anni dopo, avrebbe dominato con continuità la scena della formula 1. Chissà. Ma in quel triennio Schumacher non è mai andato aldilà del settimo posto nella classifica del mondiale, sempre preceduto dal compagno di squadra. E alla fine della stagione 2012 a 43 anni, un anno prima del suo tragico incidente in montagna, si era ritirato definitivamente.

La prospettiva di Valentino, dunque, è quella di correre con una moto di serie B: il che vorrebbe dire rinunciare a priori al sapore della vittoria per un anonimato un po’ frustrante per un fuoriclasse del suo calibro. E allora perché non disputare la stagione 2020 chiudendola in bellezza per poi dire addio alle corse e divertirsi a fare quel che più gli piace? Il ruolo di vecchia gloria, che calca la scena dello sport senza possibilità, non gli si addice.

Dunque, caro Valentino: meglio tirar su il periscopio e guardare i giovani farsi la guerra!