#Morosininpista: anche Baku dice no, Mondiale al via in Canada che ha già detto no alle Olimpiadi?

La Formula 1 reagisce allo scoppio della pandemia da Coronavirus con l’unico mezzo, per ora, consentito: l’annullamento o il posticipo delle gare. Ne parla il giornalista Nestore Morosini.
F1 2020 Barcellona 28 febbraio Formula 1 - foto Fabio Vegetti/ilCittadinoMB
F1 2020 Barcellona 28 febbraio Formula 1 – foto Fabio Vegetti/ilCittadinoMB

La Formula 1 reagisce allo scoppio della pandemia da Coronavirus con l’unico mezzo, per ora, consentito: l’annullamento o il posticipo delle gare. Dopo Australia, Bahrain, Vietnam, Cina, Olanda, Spagna e Monaco, anche l’Azerbaigian è stato rinviato. Lo hanno annunciato gli organizzatori del circuito cittadino di Baku lunedì mattina: “Il rinvio è stato concordato dopo ampie discussioni con la Formula 1, la FIA e il governo della Repubblica dell’Azerbaigian. Questo è il risultato diretto della pandemia globale in corso Covid-19 ed è stato interamente basato sulla guida di esperti fornita dalle autorità competenti”.

Probabile l’intenzione della FIA di far cominciare il mondiale di Formula 1 in Canada, il 14 giugno a Montreal. Ma qualche dubbio è lecito, visto che il Comitato Olimpico canadese ha già annunciato, insieme con l’Australia, la non partecipazione ai Giochi di Tokyo. Questo perché il Camada teme che anche fra quattro mesi il rischio di contagio sia effettivamente presente.

Non è comprensibile, allora, perché un mese e mezzo prima della data olimpica, il Canada consenta di disputare a Montreal una gara che raggruppa in tre giornate oltre duecentomila persone. Occorre, quindi, aspettare le decisioni del Governo canadese.

Se il mondiale dovesse effettivamente cominciare in Canada verrebbe disputato su 14 gare: l’ultima volta che un mondiale di Formula 1 venne disputato con tale numero di gran premi fu nel 1975 con vittoria di Niki Lauda (Ferrari) davanti a Emerson Fittipaldi (McLaren) e Carlos Alberto Reutemann (Brabham).