Tagliate 12mila pensioni in Brianza: decine di telefonate di chiarimenti ai sindacati

Il taglio era annunciato. E serve per finanziare Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Ma non tutti se ne erano resi conto. E comunque trovarselo lì, al momento dell’incasso, fa tutto un altro effetto. Per questo allo sportello della Fnp Cisl Monza Brianza Lecco ogni giorno arrivano decine di telefonate di pensionati che chiedono chiarimenti.
Il logo dell’Istituto nazionale di previdenza
Il logo dell’Istituto nazionale di previdenza

Il taglio era annunciato. E serve per finanziare Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Ma non tutti se ne erano resi conto. E comunque trovarselo lì, al momento dell’incasso, fa tutto un altro effetto. Per questo allo sportello della Fnp Cisl Monza Brianza Lecco ogni giorno arrivano decine di telefonate di pensionati che chiedono chiarimenti perchè hanno scoperto di aver preso qualche soldo in meno rispetto al mese precedente. Qualcuno si è anche presentato di persona proprio per avere delucidazioni sulla decurtazione e la sua entità.

Gli operatori hanno dovuto spiegare che con il mese di giugno è diventato operativo il pagamento del conguaglio relativo ai primi tre mesi del 2019. Un provvedimento che riguarda 12mila pensionati brianzoli. Per altri casi, invece, molti meno, si è trattato di una sforbiciata data alle cosiddette “pensioni d’oro”.

Primo caso, quello che riguarda una platea piuttosto estesa in provincia di Monza: l’Inps ha reimpostato il calcolo dei trattamenti tenendo conto delle indicazioni date dal Governo nella Finanziaria. In pratica, secondo queste nuove norme, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo sono state versati più soldi di quanto spettassero. Tanto è vero che i pensionati sul loro cedolino hanno potuto constatare quanto avevano perso consultando la voce “debito per ricalcolo perequazione 2019”.

Se si prende fino a 1.522 euro non ci sono tagli. Per capire quanto sia consistente la decurtazione la Cisl fa qualche esempio: per una pensione da 1.960 euro è previsto un conguaglio di 1,51 euro, per una da 3.388 da 42,60. Il ricalcolo, perciò, comporta una penalizzazione di 14,2 euro al mese , 184,40 all’anno.

«Si tratta di una perdita esponenziale -spiega Stefano Buzzi, responsabile welfare Fnp Cisl Monza Brianza Lecco che soprattutto mancherà come base per le rivalutazioni future, comportando una perdita secca del potere di acquisto. Questo modello di rivalutazione sarà in vigore nel triennio 2019-2021. Il risparmio complessivo sulla spesa previdenziale sarà di 3,5 miliardi di euro». Il periodo, guarda caso, corrisponde proprio agli anni per i quali è stata annunciata la sperimentazione di Quota 100 (che in Brianza a inizio giugno conta 1165 domande presentate), sbandierata come risposta alla tanto vituperata riforma Fornero.

Altro discorso quello dei trattamenti pensionistici che complessivamente (sommando quindi anche più cedolini) superano i 100mila euro all’anno. Una circolare dell’Inps uscita a maggio ha chiarito che, sempre a partire dal primo gennaio ma stavolta per cinque anni, le pensioni di questo tipo sono ridotte di un’aliquota in percentuale proporzionale agli importi.

Un altro taglio che, tuttavia, stavolta interessa meno persone: 24mila, ma a livello nazionale. Una riduzione del 15% se si arriva fino a 130mila euro, ma che sale fino a 25%, 30% e anche oltre: al 35% se il range del trattamento è fra 350mila e 500mila euro, al 40% se sull’assegno fino a questo momento era segnata una cifra che andava oltre i 500mila euro.