Scuola e pensioni, Cgil e patronato Inca: «Pensateci con largo anticipo»

La Flc Cgil insieme al Patronato Inca denuncia i tempi della pensione per gli insegnanti e suggerisce di muoversi con anticipo.
Classe lavagna banchi scuola
Classe lavagna banchi scuola

Raggiungere la pensione per gli insegnanti e il personale della scuola non è proprio un cammino agevole. A denunciarlo è la Flc Cgil insieme al Patronato Inca che segue, tra le altre, anche le pratiche dei dipendenti della pubblica amministrazione, compresi i lavoratori della scuola. Per ora di sicuro c’è la data del 31 ottobre, termine entro il quale coloro che hanno i requisiti devono presentare la domanda di dimissioni. Poi, se la contribuzione risulterà in regola il primo assegno da pensionato arriverà il 1° settembre 2022.

Il consiglio di Davide Cappelletti e Claudio Persuati, rispettivamente, direttore provinciale del Patronato Inca Cgil di Monza e Brianza e segretario generale della Flc Cgil di Monza e Brianza è quello di non perdere tempo.

“Il nostro suggerimento – spiegano – è di cominciare a rivolgersi a noi con largo anticipo, anche un anno e mezzo prima dalla presentazione delle dimissioni. Ci rivolgiamo anche ai 55enni che magari ancora non ci pensano. Purtroppo, reperire la documentazione necessaria ed eseguire i necessari accertamenti dei requisiti può diventare una vera e propria caccia al tesoro”.

Ciò avviene poiché gli insegnanti meno giovani si ritrovano spesso con estratti contributivi non aggiornati dall’ente previdenziale, cedolini (un tempo cartacei) non regolarizzati dalla Ragioneria dello Stato, mancati ricongiungimenti contributivi. Una situazione resa complicata non solo dalla mancanza dell’informatizzazione dei decenni precedenti, ma anche da alcuni problemi logistici.

“L’Inpdap, l’Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica – spiega Cappelletti – che era stato fondato nel 1994 non esiste più dal 2011 e i servizi per questi lavoratori sono confluiti nell’Inps. I nostri pensionandi hanno iniziato a lavorare prima del 1994 e dobbiamo andare alla ricerca di tutta quella documentazione pregressa. A Monza, oltretutto, l’Inps non ha la sezione dedicata alla gestione dei dipendenti pubblici, un servizio essenziale che chiediamo da tempo per non essere costretti a rivolgerci alla sede di Milano”.

E non è tutto: la sede milanese ha subito in pochi anni ben quattro traslochi e la paura che qualche documento sia andato perduto non è del tutto infondata. Per evitare che la propria domanda di pensionamento venga respinta è anche opportuno che gli aspiranti pensionati rinuncino al “fai da te” (“magari pensando che una volta in possesso dello Spid tutto sia più facile”) e che si rivolgano al sito dell’Inca Cgil dotato di una sezione denominata “Parla con Inca” o (per gli iscritti al sindacato) all’indirizzo monza@flcgil.it per prendere un appuntamento.