Modello 730 precompilato, così svaniscono i rimborsi fiscali

Per i commercialisti 6 milioni di contribuenti in Italia potrebbero rinunciare a chiedere i rimborsi fiscali attraverso il modello 730 precompilato: in Brianza sarebbero 120mila persone.
Il modello 730
Il modello 730

Quest’anno 6 milioni di contribuenti potrebbero perdere i rimborsi fiscali rinunciando a integrare il modello 730 precompilato. Lo sostiene una ricerca della Fondazione nazionale commercialisti che stima che tale “disfunzione” porterà nelle casse dello Stato un tesoretto di 1,5 miliardi di euro.

A livello lombardo, come si legge sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, quasi 3 milioni e mezzo di contribuenti dichiarano oneri detraibili al 19%. Applicando al totale dei contribuenti regionali la percentuale del 33% già utilizzata su scala nazionale (poco meno di 18 milioni di contribuenti di cui un terzo, cioè 6 milioni, farà a meno di richiedere le detrazioni al 19%), si ottiene che 1 milione e 160mila contribuenti lombardi faranno a meno di chiedere i rimborsi spettanti. Inoltre, considerato che i contribuenti che detraggono al 19% e che risiedono in provincia di Monza e Brianza si possono attestare all’incirca in un 10% del totale dei contribuenti lombardi, risulta che, su circa 3,5 milioni di dipendenti e pensionati regionali coinvolti, i brianzoli sono 350mila.

Applicando anche a quest’ultimo numero la percentuale del 33%, già sperimentata su scala nazionale e lombarda, otteniamo che quest’anno circa 120mila dipendenti e pensionati brianzoli non si avvarranno dei rimborsi al 19% di cui avrebbero avuto diritto. «Molti di questi oneri, che dovranno integrare il 730 precompilato, sono d’importo minimale – spiegano dalla Fondazione – e danno diritto a un risparmio d’imposta che non giustifica il costo che dipendenti e pensionati devono sostenere se vogliono avvalersi di Caf e professionisti. Tenuto conto che quest’anno – aggiungono – la loro parcella per tali adempimenti ha raggiunto i 70-80 euro. E che a ciò si aggiunge la possibilità per il contribuente che integra il 730 precompilato d’essere sottoposto a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate».

Ed ecco che «senza dubbio, saranno davvero molti i contribuenti che, pur avendone diritto, causa incompetenza, non dichiareranno quest’anno oneri detraibili nel loro 730 precompilato – osserva anche il presidente dell’Ordine dei commercialisti monzesi, Gilberto Gelosa – basti dire che per le spese mediche è contemplata pure una franchigia di poco inferiore ai 130 euro che rende poco conveniente per i piccoli importi il rischio che si corre. Stiamo parlando sostanzialmente di dipendenti e pensionati – precisa Gelosa – i quali, in molti casi, già trovano complicato cimentarsi con le procedure informatiche necessarie a ottenere il modello precompilato». Ma non è tutto. «Per i contribuenti che non sono in grado d’intervenire direttamente sulla dichiarazione – aggiunge – rivolgersi a un professionista comporta una delega, un registro in cui il professionista deve registrare la stessa e, soprattutto, le sanzioni. In caso di errori nel modello responsabilità e sanzioni ricadono sul commercialista. Così, i professionisti stanno proponendo ai clienti di rifare la dichiarazione da capo allo stesso costo: meno rischi e più flessibilità per entrambi».