Luoghi di lavoro: dal 15 ottobre serve il Green pass, Api risponde ai dubbi di più di 150 aziende

Vaccinati o col tampone negativo, dal 15 ottobre sui luoghi di lavoro è previsto il green pass. Oltre 150 Pmi tra associate e non associate hanno partecipato venerdì mattina al webinar di Api (Associazione piccole e medie industrie) dal titolo “Green Pass nelle aziende: normativa e uso”
Ufficio: dal 15 ottobre si accede con Green pass
Ufficio: dal 15 ottobre si accede con Green pass

Vaccinati o col tampone negativo, dal 15 ottobre sui luoghi di lavoro è previsto il green pass. Così in tutti i posti dove si esercita un’attività: i lavoratori dovranno possederlo ed esibirlo e i datori dovranno controllare che i dipendenti ne siano in possesso, anche delegando qualcuno a farlo (anche con controlli a campione). Dipendenti, esterni, fornitori.Pena multe salate: fino a 1500 euro per i primi, fino a 1000 per i secondi. Lo dice il decreto legge 127/2021che stabilisce le misure per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro fino al 31 dicembre.

Il lavoratore che si sottrae alla somministrazione della dose anti Covid (o non si sottopone a un tampone) e che, quindi, comunica di non essere in possesso della certificazione non può accedere al luogo di lavoro e verrà considerato assente ingiustificato fino a che non si presenterà con il green pass. Resterà senza stipendio, anche se non rischierà di perdere il posto. Potrà essere sospeso e sostituito invece nelle aziende sotto i 15 dipendenti: passati 5 giorni di assenza ingiustificata potrà essere assunta temporaneamente (per 10 giorni rinnovabili per una sola volta) una persona al suo posto. Quest’ultima resterà in servizio fino alla fine del suo contratto anche se il lavoratore dovesse presentarsi prima con la certificazione.

Le regole previste hanno generato (e generano) una quantità di domande. Oltre 150 Pmi tra associate e non associate hanno partecipato venerdì mattina al webinar di Api (Associazione piccole e medie industrie) dal titolo “Green Pass nelle aziende: normativa e uso”. Al webinar sono intervenuti Gianpaolo Valcavi, avvocato esperto giuslavorista e Alessandro Calabrese, responsabile del Servizio Relazioni Industriali di Api.

Come cambierà il lavoro dal 15 ottobre con le nuove disposizioni sul Green Pass? Come dovranno comportarsi gli imprenditori e i lavoratori? Quali sono le modalità organizzative corrette? Quali sono i rischi?

Il direttore generale Stefano Valvason ha spiegato che: «Api tutela le imprese e lo dimostra anche in questo caso, aprendo la partecipazione a tutte le Pmi per dare un tempestivo supporto affinché possano operare con un quadro interpretativo che cerca di dare chiarezza alla normativa. L’estensione del Green Pass ha, infatti, provocato molti dubbi tra le imprese; basti considerare l’altissima adesione all’evento di oggi. Dare informazioni qualificate attraverso indicazioni chiare e tradotte in un linguaggio adeguato alle Pmi consente di contrastare la diffusione di notizie false o non corrette. Assistere le imprese nell’attuazione, fornendo strumenti operativi coerenti alla realtà aziendale, è fondamentale per tutelare il datore di lavoro dalle molteplici responsabilità, che possono avere rilevanza penale, come quelle in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro».

Durante l’incontro sono state approfondite tante tematiche per dare un concreto supporto operativo: dal perché dell’obbligatorietà del green pass, alla verifica della documentazione, alla sostituzione dei lavoratori senza green pass nelle aziende con meno di 15 dipendenti, alle sanzioni ai datori di lavoro e lavoratori, fino alle modalità operative per l’organizzazione dei controlli.

«Bisogna conciliare – ha continuato Valvason – le esigenze di tutela della salute pubblica con la necessità delle imprese di lavorare. Se da una parte, infatti, consideriamo favorevolmente la ratio del Decreto Legge n. 127/2021, dall’altra parte riteniamo indispensabile trovare risposta agli importanti problemi interpretativi e applicativi emersi. Su quest’ultimo aspetto l’Associazione prosegue nella richiesta di individuare un miglior bilanciamento tra l’esigenza di tutela della privacy e l’esigenza per i datori di lavoro di porre in essere controlli che possano rendere effettivo ed efficace l’uso del green pass. Le Pmi si devono concentrare sul “fare impresa” e recuperare un gap già consistente nei confronti di altre nazioni; mettiamo gli imprenditori e i loro dipendenti nelle condizioni di pensare al business senza ulteriori carichi burocratici».