Legno-arredo e alimentare, due comparti in agitazione anche in Brianza per il rinnovo del contratto

Stato di agitazione per i lavoratori del comparto del legno-arredo e del settore alimentare: in Brianza ci sono state, e sono ancora previste, manifestazioni e assemblee indette dai sindacati per il rinnovo del contratto nazionale dei rispettivi comparti.
I presidi dei lavoratori del comparto legno in Brianza
I presidi dei lavoratori del comparto legno in Brianza

«Stato di agitazione per le lavoratrici e i lavoratori dell’industria alimentare anche in Brianza. Il contratto nazionale, che riguarda 400mila addetti, è scaduto il 30 novembre 2019 ma gli industriali di Federalimentare non vogliono accettare le nostre richieste salariali e normative»: lo ha dichiarato Federica Cattaneo, segretaria generale della Flai Cgil provinciale. «Terremo assemblee in tutti i siti produttivi, a partire da Granarolo, Rovagnati e Star e, il 2 marzo, un attivo interregionale a Milano – dichiara Federica Cattaneo –. Applicheremo con fermezza il blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità proclamato dalla delegazione trattante di Fai-Flai-Uila a partire già da sabato 22 febbraio».

Sono partiti anche dalla Brianza, con due pullman, ma anche con mezzi propri, i lavoratori del settore legno e arredo che venerdì 21 hanno scioperato per il rinnovo del contratto nazionale del comparto. La destinazione era Milano dove si concentravano i lavoratori del Nord Ovest del Paese per protestare contro la rottura delle trattative da parte di Federlegno. Lì sono confluiti i lavoratori che si erano radunati nei presidi indetti a Meda e a Lentate sul Seveso, punti di raccolta per la Brianza. Secondo fonti sindacali l’adesione dei dipendenti delle aziende brianzole è stata alta: 90 per cento alla Giorgetti di Meda, altrettanto alla Boffi di Lentate, 50 per cento per B&B e Molteni. «Negli undici incontri svolti in otto mesi di trattativa -spiegano Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil- abbiamo dimostrato disponibilità nel trovare soluzioni condivise alle esigenze di ampliare le politiche del lavoro delle imprese, chiedendo però che le forme di assunzione diverse dal tempo determinato fossero contenute in una percentuale definita contrattualmente». Federlegno, da parte sua, ribatte che i sindacati non hanno voluto affrontare in maniera complessiva proprio questi temi. «Auspichiamo un incontro – spiega Luigi Puppo della Filca Cisl Monza Brianza Lecco -. Ci aspettiamo che la trattativa riprenda».